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Nuove zone rosse e arancioni, quali Regioni cambiano colore

Roma, 13 novembre 2020 – La situazione non la si può definire ancora sotto controllo, e per questo è in continuo mutamento. In base al monitoraggio dell’Istituto superiore della sanità e del ministero della Salute, quindi, il governo sarà costretto ad aumentare il numero delle nuove zone rosse e di quelle arancioni. La Campania e la Toscana, infatti, in base ai dati relativi alla settimana 2-8 novembre, sono state inserite tra le aree a più alto rischio di contagio da Coronavirus. Dovrebbe ampliarsi anche l’elenco delle zone arancioni, ma per questo bisognerà attendere l’ultima parola del Comitato tecnico scientifico e la firma del ministro della Salute Roberto Speranza.

La lista delle nuove zone rosse e arancioni

Le zone rosse diventano sette: Calabria, Lombardia, Piemonte, Provincia di Bolzano e Val d’Aosta ed è ormai certo che si aggiungeranno Campania e Toscana. Per quanto riguarda le zone arancioni, invece, anche queste dovrebbero alzarsi a nove: Abruzzo, Basilicata, Liguria, Puglia, Sicilia, Umbria e, se verrà confermato dal Comitato tecnico scientifico, anche Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Marche. Rimarranno zona gialla, invece, Lazio, Molise, Trento, Sardegna e Veneto.

Ancora, però, a confermare le tre liste manca l’ultima parola del Comitato tecnico scientifico e la firma del ministro della Salute Roberto Speranza. Teoricamente, il tutto dovrebbe essere ufficializzato nelle prossime ore. Nel caso, l’ordinanza con i nuovi provvedimenti entrerà in vigore a partire da domenica 15 novembre.

Cosa si può fare e cosa no nelle diverse aree

Le Regioni “rosse” sono quelle considerate con un più alto rischio di contagio da coronavirus. Sostanzialmente, in questi territori si vive una sorta di lockdown soft. Oltre alle misure nazionali, infatti, qui non ci si può spostare nemmeno all’interno del proprio Comune, se non per comprovate esigenze di lavoro, necessità o salute. Ogni volta che ci si muove, poi, bisogna portare con sé l’autocertificazione. Oltre a questo, è imposta la chiusura di moltissimi negozi, dei bar e dei ristoranti. Gli unici che possono continuare l’attività lavorativa sono le edicole, i tabacchi, le farmacie, le parafarmacie, le lavanderie, i parrucchieri e i barbieri. Sono ammesse le passeggiate ma solo nei dintorni della propria abitazione, mentre per quanto riguarda la scuola, la didattica in presenza è ammessa solamente per la scuola dell’infanzia, le elementari e la prima media.

Nelle zone arancioni, invece, è consentito spostarsi, ma solamente all’interno del proprio comune. In questo caso, non è necessaria l’autocertificazione. Non è permesso, invece, entrare o uscire dalla Regione o muoversi nei Comuni diversi da quello di residenza, se non per comprovate esigenze. Anche qui i bar, i ristoranti, le pasticcerie e le gelaterie sono costrette a chiudere le serrande. E’ consentito, però, l’asporto fino alle 22 e il domicilio senza limiti di orario.

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