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Nuovi nati. Il 15% sono figli di immigrati

Nel 2012 sono nati in Italia 80 mila “stranieri”, il dato è in crescita, mentre calano gli italiani. Si chiamano Adam, Rayan, Sara e Sofia…

Roma – 27 novembre 2013 – Mentre in generale calano le nascite in Italia, oltre 12mila in meno rispetto al 2011, nel 2012 i nati da genitori entrambi stranieri sono ancora aumentati, anche se in misura più contenuta rispetto agli anni precedenti e rappresentano il 15% del totale dei nuovi nati.

Lo rileva l'Istat nel report “Natalità e fecondità della popolazione residente” relativo al 2012, pubblicato oggi. Secondo i dati del bilancio demografico della popolazione residente, sono stati 534.186 gli iscritti in anagrafe per nascita nel 2012. Il dato, rileva l'Istat, ''conferma la tendenza alla diminuzione delle nascite avviatasi dal 2009: oltre 42 mila unità nati in meno in quattro anni''.

In 10 anni l’incidenza dei nati stranieri sul totale dei nati residenti in Italia è più che triplicata passando dal 4,0% del 1999 al 12,6% del 2008. I dati più recenti confermano questa tendenza all’aumento, seppur con un ritmo più contenuto: sono oltre 77 mila i nati da genitori stranieri nel 2009, 78 mila nel 2010, 79 mila nel 2011 e poco meno di 80 mila nel 2012.

Secondo il rapporto, se ai dati dei nati da genitori entrambi stranieri si sommano anche i nati da coppie miste si raggiunge quota 107 mila nati da almeno un genitore straniero nel 2012 (il 20,1% del totale).

Sono le regioni del Nord e, in misura minore, quelle del Centro a presentare valori superiori alla media nazionale, ovvero le aree del Paese con una tradizione migratoria più forte e con una presenza straniera più stabile e radicata.

Oltre un nato su cinque tra gli iscritti in anagrafe per nascita nel 2012 è di cittadinanza straniera in Emilia-Romagna (24, %), in Veneto e Lombardia (22%). Seguono con valori più contenuti Piemonte e Toscana (19%), Umbria e Marche (18%).  Al contrario, in quasi tutte le regioni del Mezzogiorno la percentuale di nati stranieri è decisamente più contenuta (il 5% al Sud e il 4,6% nelle Isole).

Secondo i dati del Rapporto, considerando la composizione per cittadinanza delle madri straniere, al primo posto per numero di figli si collocano le rumene (19.415 nati nel 2012), al secondo le marocchine (12.829), al terzo le albanesi (9.843) seguite dalle cinesi con 5.593 nati. Va sottolineato come queste quattro cittadinanze da sole rappresentino quasi la metà delle madri straniere (46,9%).

La distribuzione delle cittadinanze dei genitori per tipologia di coppia rivela l’elevata propensione a formare una famiglia con figli tra concittadini (omogamia) per le comunità maghrebine, cinesi e, più in generale, per tutte le comunità asiatiche e africane. All’opposto le donne ucraine, polacche, moldave, russe e cubane immigrate nel nostro Paese mostrano un’accentuata propensione ad avere figli con partner italiani più che con connazionali.

In una situazione intermedia si collocano la comunità rumena e quella albanese, caratterizzate da un’elevata omogamia, ma anche da una non trascurabile propensione da parte di queste donne ad avere figli con partner italiani (rispettivamente il 22% ed il 12% dei nati).

Nel 2012 le residenti in Italia hanno avuto in media 1,42 figli per donna, in linea con la diminuzione osservata negli ultimi anni. La riduzione della fecondità ha interessato tanto le donne di cittadinanza italiana, passate da 1,34 figli per donna del 2008 a 1,29 figli per donna del 2012, quanto quelle di cittadinanza straniera passate rispettivamente da 2,65 a 2,37 figli per donna. Va segnalato che la nuova fase di diminuzione si sta realizzando in un quadro di congiuntura economica sfavorevole che verosimilmente sta agendo nel verso di una procrastinazione delle nascite sia per le donne italiane che per le donne straniere.

Se nomi preferiti dai genitori italiani per i loro neonati sono Francesco e Sofia, i nati stranieri si chiamano soprattutto Adam, Rayan, Mohamed, ma anche Matteo, Alessandro o Davide. Per le bambine il primato spetta a Sara, seguita da Sofia, Malak e Melissa.

Le preferenze dei genitori stranieri si differenziano a seconda della cittadinanza. La tendenza a scegliere per i propri figli un nome diffuso nel paese ospitante piuttosto che uno tradizionale è spiccata per la comunità cinese. I bambini cinesi iscritti in anagrafe per nascita si chiamano Matteo, Andrea, Kevin e Alex, Sofia, Elena, Elisa e Emily. Un comportamento opposto si riscontra per i genitori del Marocco, dell’India, della Tunisia e del Bangladesh, che raramente scelgono per i loro figli nomi non legati alle tradizioni del loro Paese d’origine.

I genitori rumeni e albanesi, infine, prediligono tanto nomi molto diffusi in Italia quanto nomi più tipici della comunità di appartenenza. Cosi è frequente che i bambini rumeni si chiamino Matteo o Davide, ma anche Alexandru o Andrei e le bambine Alessia, Giulia, Sara o Sofia, ma anche Alessia Maria, Alexandra o Ana Maria. I bambini albanesi si chiamano in prevalenza Kevin e Andrea ma sono molto diffusi anche Matteo e Alessio; per le bambine albanesi i nomi più diffusi sono Melissa, Noemi, Aurora e Sara.

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Istat. Anno 2012. Natalità e fecondità della popolazione residente

 

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