Roma, 3 novembre 2020 – Il governo e il Consiglio delle Regioni stanno discutendo in questo momento gli ultimi nodi sul nuovo Dpcm che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte dovrebbe firmare entro questa notte. Si parla di coprifuoco alle 21 o alle 22, di lockdown mirati nelle Regioni che registrano un livello di rischio medio, ma anche di ampliamento della didattica a distanza e di chiusura dei super mercati nel week end.
Nuovo Dpcm, quali misure contiene
Da questa mattina sentiamo dire che il nuovo Dpcm arriverà “nelle prossime ore”. La realtà è che la riunione con le Regioni è slittata alle 17 per mancanza di un testo definitivo. Per quello che sappiamo, però, non si parlerà di un lockdown rigido, bensì di uno mirato in base alle capacità degli ospedali e all’indice Rt. “E’ abbastanza complicato cercare di fare una misura sartoriale basata su zone, è uno sforzo grandissimo che stiamo facendo. Il tentativo è non paralizzare il Paese, voglio che sia chiaro. Non sarà un lockdown rigido, ma simile al modello tedesco, light“, ha spiegato la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa.
Si parla infatti di dividere la Penisola in tre zone, corrispondenti ad altrettanti scenari di rischio. Come ha sottolineato il Premier Conte, l’inserimento di una Regione in una delle tre aree avverrà con ordinanza del ministro della Salute e dipenderà dal coefficiente di rischio della Regione, in base ad alcuni parametri. La chiusura scatterà solamente nelle Regioni e nelle province che sono in sofferenza da tre settimane, e che quindi necessitano di un intervento più rigido. Non è chiaro, però, se le tre settimane saranno considerate dall’entrata in vigore del nuovo Dpcm.
Al momento sono Calabria, Lombardia e Piemonte le regioni che rischiano restrizioni più severe. Sono le zone che già hanno raggiunto i criteri per essere inserite nello scenario numero 4, quello “con rischio di tenuta dei servizi sanitari nel breve periodo e impossibilità di tracciare l’origine dei contagi”. Per queste zone, il nuovo Dpcm dovrebbe prevedere la chiusura delle attività economiche non essenziali, la didattica a distanza a partire della seconda media e l’obbligo di autocertificazione per gli spostamenti.
Nella aree di fascia intermedia, invece, si prevederà la chiusura delle scuole di secondo grado, mentre le lezioni alle elementari e alle medie continueranno in presenza.
Coprifuoco alle 21 o alle 22
Si sta discutendo anche del tanto criticato coprifuoco. Potrebbe essere alle 21, oppure alle 22, per tutte quelle regioni che si trovano in un livello di rischio medio. Questo è uno dei nodi del nuovo Dpcm che il governo sta facendo più difficoltà a sciogliere. Sull’argomento, però, il Presidente Conte si è dimostrato sempre poco disposto a scendere a compromessi. Il Premier, infatti, è convinto della necessità di non stringere eccessivamente sull’orario serale entro il quale è necessario rientrare nelle proprie abitazioni, fatto eccezione per le ragioni di lavoro, necessità e salute.
Infine, c’è il destino delle scuole. Per le scuole superiori sembra verrà confermata la didattica a distanza al 100%, con alcune eccezioni per quanto riguarda le disabilità e i casi più particolari. Continueranno in presenza invece le scuole elementari e le medie. Una vittoria della ministra Azzolina che si è battuta per evitare la chiusura totale almeno del primo ciclo, fino alla prima media compresa.
>>Tutte le notizie di Stranieri in Italia