Roma – 11 ottobre 2013 – Nuova tragedia nel Canale di Sicilia. A circa 70 miglia di Malta e 60 miglia da Lampedusa, in acque di competenza maltese, si è rovesciato ed è affondato un barcone con almeno 250 persone a bordo. Il bilancio del naufragio è di 206 sopravvissuti e 34 corpi senza vita recuperati, scrive la Marina militare in una nota. Tra i cadaveri portati a Lampedusa (Agrigento) da una motovedetta della Guardia di finanza ci sono 7 bimbi e 11 donne.
L'allarme è stato dato da un aereo maltese da ricognizione che ha avvistato il barcone intorno alle 17.15 di oggi. Le persone a bordo hanno iniziato ad agitarsi per farsi notare e la ressa ha causato il capovolgimento. Un elicottero della nave Lybra della Marina Militare Italiana, in servizio di perlustrazione, ha individuato il barcone e iniziato le operazioni di salvataggio, poi sono arrivate la Lybra e un'altra unità, la Espero.
Ai soccorsi, coordinati dalle autorità maltesi, partecipano per l'Italia anche un velicolo della Capitaneria di porto oltre a due motovedette della Guardia costiera e a due motovedette e un elicottero della Guardia di finanza partiti da Lampedusa. Le persone in mare vengono recuperate con l'ausilio di zattere autogonfiabili e salvagente. Sul posto sono arrivati in aiuto anche alcune navi della marina mercantile.
La tragedia della scorsa settimana (intanto il numero delle vittime accertate è salito a 328) non ha certo fermato i viaggi della speranza. Oltre a questo ultimo naufragio, nelle ultime ore sono stati soccorsi nel Canale di Sicilia cinquecento persone a bordo di barconi in difficoltà o alla deriva.
Intervenendo alla Camera la scorsa settimana per l'informativa sul naufragio di Lampedusa, il ministro dell'Interno Angelino Alfano era stato tragicamente profetico. "Non vi è alcuna ragione per pensare – aveva detto – e per sperare che questa sia l’ultima volta".