Roma – 25 gennaio 2012 – Barack Obama vuole una legge per dare la cittadinanza americana ai giovani più meritevoli. Vorrebbe anche una più vasta riforma dell’immigrazione, ma dubita che il Congresso riesca a trovare un’intesa su un tema così delicato nell’anno delle elezioni. La politica dovrebbe quindi almeno intervenire su una situazione che “non ha senso”.
Ieri, nel suo discorso sullo Stato dell’Unione, il presidente americano ha parlato dell’importanza dell’istruzione per rilanciare il Paese. Ha quindi ricordato che negli Usa “centinaia di migliaia di studenti talentuosi e che lavorano duro affrontano un’altra sfida: il fatto che non sono ancora cittadini americani”.
“Molti sono stati portati qui da piccoli, sono profondamente Americani, ma vivono ogni giorno con la paura di essere espulsi. Altri sono arrivati di recente, per studiare economia, scienze e ingegneria, ma appena si laureano li rimandiamo a casa a inventare nuovi prodotti e creare nuovi lavori da qualche altra parte”. Secondo il presidente americano questo “non ha senso”.
Obama ha rivendicato l’importanza del contrasto dell’immigrazione illegale, ha ricordato che la sua amministrazione ha il record di respingimenti alla frontiera e che gli ingressi illegali sono diminuiti. È però anche convinto che “chi non vuole agire non ha scuse”.
“Noi dobbiamo lavorare subito a una riforma complessiva dell’immigrazione. Ma se le politiche dell’anno delle elezioni impediranno al Congresso di agire su un piano complessivo, almeno accordiamoci per fermare le espulsioni di giovani responsabili che vogliono riempire i nostri laboratori, creare nuovi business e difendere questo Paese. Mandatemi una legge che dia loro l’opportunità di meritarsi la cittadinanza. Io – ha promesso – la firmerò”.