Il presidente americano spinge per la riforma dell’immigrazione. Per i clandestini, “un meccanismo per venire fuori dall’ombra” Roma – 10 aprile 2009 – Barack Obama vuole condurre in porto una vasta riforma dell’immigrazione, riuscendo dove fallì il suo processore Geroge W. Bush. Un piano che dovrebbe dare anche una chance di regolarizzazione ai 12 milioni di clandestini che si stima vivano negli States.
Il presidente americano ha in mente una "politica di riforma tesa a controllare e riordinare il sistema dell’immigrazione" spiegava ieri sul New York Times Cecilia Munoz, capo dell’ufficio per gli affari intergovernativi della Casa Bianca, sottolineando che Obama "vuole aprire il dibattito quest’anno". Una risposta anche alle pressioni dell’elettorato ispanico contro le deportazioni di parenti e amici senza permesso di soggiorno.
In passato Obama ha annunciato di voler contrastare gli ingressi irregolari colpendo chi assume stranieri senza documenti e rafforzando i controlli ai confini. Una riforma della burocrazia dovrebbe invece ridurre i disagi degli immigrati legali e migliorare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro.
"So che l’immigrazione è un argomento sensibile, controverso, che agita politicamente la gente" ha detto Obama il mese scorso durante un discorso in California. Ma, secondo il presidente Usa, per gli immigrati che sono da molto tempo negli usa bisogna trovare "un meccanismo per venire fuori dall’ombra".
Secondo la tabella di marcia anticipata sul New York Times, il mese prossimo Obama presenterà il suo piano in un discorso pubblico. Entro l’estate verranno creati dei gruppi di lavoro con esponenti democratici e repubblicani e rappresentanti degli immigrati per scrivere la proposta di legge, che potrebbe essere discussa già a partire dall’autunno.
Difficile però che le novità sull’immigrazione vadano in porto prima di altri interventi considerati più urgenti dagli americani, e pure annunciati da Obama in campagna elettorale, come ad esempio la riforma del sistema sanitario.
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Obama takes on the divisive issue of Immigration (Foreignersinuk.co.uk)
EP