Roma – 29 settembre 2011 – Quanti dei latinos che nel 2008 sostennero Obama al grido di “sì, se puede” saranno ancora al suo fianco alle elezioni dell’anno prossimo?
Una domande chiave, sulla quale pesa la delusione per la mancata riforma dell’immigrazione. Il piano di Obama, che prevedeva anche una maxi regolarizzazione, è infatti rimasto finora solo una semplice aspirazione. Stessa sorte è toccata finora al Dream Act, che avrebbe dato una chance almeno ai figli dei clandestini che studiano o si arruolano.
”Tenuto conto del nostro sistema politico, per fare la riforma dell’immigrazione avevo bisogno dell’aiuto della destra. Di solito su questi temi abbiamo avuto la collaborazione del partito repubblicano, stavolta non l’abbiamo avuta” ha detto ieri il presidente americano, durante un incontro con i giornalisti dei media statunitensi in lingua spagnola Yahoo, Msn Latino, Aol Latino e Huffington Post Latino Voices.
“Abbiamo tutti bisogno – ha ribadito Obama – di un nuovo sistema di leggi che funzioni per tutti noi: alle persone che gia’ sono qui, in America dobbiamo fornire un cammino, un percorso efficace verso la cittadinanza, per uscira dall’ombra e dare il loro contributo alla società. Siamo uno stato di diritto, ma siamo anche una nazione di immigrati. Perche’ sono gli immigrati che hanno fatto forte questo Paese”.
Obama rispondeva alle domande inviate dai lettori dei media ispanici. Uno di questi chiedeva se Marco Rubio, repubblicano di origine latine, avrebbe potuto un giorno aspirare alla Casa Bianca.
”Sono assolutamente certo – ha detto il presidente – che in futuro, durante la mia vita, vedro’ un candidato latino alla Casa Bianca che sia competitivo, con reali chance di vittoria. Per capirlo basta vedere la demografia: la popolazione latina sta crescendo piu’ rapidamente di tutte le altre. Guardate cosa accade in Stati come il Texas… Con i numeri arriva anche il potere politico…”
EP