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Osservatorio Romano: “L’occupazione straniera regge”

I dati del Nono rapporto dell'Osservatorio Romano sulle Migrazioni: "Gli stranieri sembrano resistere meglio alla crisi"

Roma, 13 dicembre 2012 – Alla fine del 2011 gli stranieri occupati nella provincia di Roma sono stati 232.576 (162.000 dei quali nella Capitale): la loro incidenza e' del 13,7% nella provincia e del 14,1% nella Capitale, come anche la quota femminile sale dal 48,1% al 51,4% (a fronte del 42,6% a livello nazionale).

Sono i dati del Nono rapporto dell'Osservatorio Romano sulle Migrazioni, promosso dalla Caritas, dalla Camera di Commercio e dalla Provincia di Roma, secondo cui "la crisi economica ha naturalmente inciso negativamente anche sull'occupazione straniera, ma gli stranieri sembrano resistere meglio degli italiani".

Gli uomini occupati sono infatti il 79,4% rispetto al 55,3%; le donne occupate il 64,5% rispetto al 38,4%; i maschi inattivi il 14% rispetto al 39,8%; le donne inattive il 29,7% rispetto al 57,9%. Il tasso di occupazione degli stranieri e' il 71,9% rispetto al 62,5% degli italiani (a livello provinciale 68,8% vs 60,0% e a livello nazionale 62,3% vs 56,4%). Inoltre, il tasso di disoccupazione nella provincia di Roma non segna differenze significative tra italiani (8,4%) e stranieri (9,0%), mentre sussistono differenze a livello nazionale (rispettivamente, 8,0% e 12,1%).

In base alla ricerca, nell'industria, gli italiani sono occupati in misura quasi doppia rispetto agli stranieri, viceversa nelle costruzioni sono gli stranieri a concentrarsi in misura piu' che tripla degli italiani. Anche la ristorazione e la ricettivita' alberghiera presentano una quota di occupazione straniera piu' che doppia rispetto a quella italiana. Ma e' soprattutto nei servizi collettivi e personali (che includono servizi domestici e alla persona presso famiglie e convivenze, attivita' ricreative, artistiche, di intrattenimento, museali, sportive e di divertimento) che la distanza tra italiani e stranieri risulta netta (vi lavora piu' del 50% degli occupati stranieri a fronte dell'8% degli italiani).

La collaborazione domestica impiega circa il 50% delle romene, delle peruviane, delle polacche e delle ecuadoriane, e oltre l'80% delle filippine e delle ucraine. Altre mansioni diffuse tra le donne sono quelle di addette alle pulizie o alla ristorazione. La tipologia occupazionale influisce poi sulla piu' alta esposizione agli infortuni sul lavoro: i lavoratori nati all'estero hanno subito nel 2011 il 10,5% degli infortuni di lavoro denunciati all'Inail (5.410 su un totale di 51.575). A subirli sono stati per un terzo i romeni, particolarmente esposti agli infortuni mortali (12 su un totale di 19 a carico di stranieri nel 2011).

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