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Ossessione leghista: “Denunciamo i clandestini negli ospedali”

Nuova mozione in Friuli Venezia Giulia. Dopo due tentativi in un anno già falliti

“No, no es amor, lo que tu siente se llama un obsesion…"
Aventura, Obsecion

 

Roma – 4 giugno 2010 – Per i leghisti ormai è diventata un’ossessione. Alle camice verdi proprio non va giù che un immigrato senza permesso di soggiorno possa curarsi in ospedale e andarsene via senza essere fermato ed espulso dalla Polizia.

Ci avevano provato già un anno fa durante l’iter della legge sulla sicurezza, con un emendamento che cancellava il divieto di segnalazione dei clandestini nelle strutture sanitarie. Si scatenò un putiferio, insorsero medici, associazioni e opposizione e anche la maggioranza si spaccò, così alla fine il Parlamento bocciò quella norma che avrebbe minato la salute di tutti (anche dei leghisti che magari avrebbero avuto la sfortuna di entrare in contatto con un clandestino che, per paura, non curava una malattia contagiosa).

Ma la Lega, si sa, parte dal basso, dai territori, e lo scorso  aprile ci aveva riprovato in Friuli Venezia Giulia. Il capogruppo Danilo Narduzzi aveva presentato una mozione in consiglio regionale che chiedeva di inserire negli ospedali friulani personale amministrativo pronto a denunciare chi arrivava senza permesso di soggiorno. Anche la trovata degli spioni fu un flop: la legge sull’immigrazione infatti non impedisce solo ai medici di denunciare i clandestini, ma vieta qualunque tipo di segnalazione nelle strutture sanitarie, anche se non arriva da un camice bianco.

Giusto il tempo di riprendersi dalla doccia fredda e Narduzzi e suoi si è sono industriati per raggiungere comunque il suo scopo. Ora hanno presentato una nuova mozione in Consiglio Regionale, stavolta mirando al nocciolo del problema: chiedono al Parlamento e al Governo di modificare il testo Unico sull’Immigrazione, affinchè "sia introdotto l’obbligo di segnalazione degli stranieri non in regola con le norme in materia di ingresso e soggiorno nel nostro Paese alle autorità competenti anche in ambito sanitario".

Al grido di “chi la dura la vince”, in buona sostanza i leghisti friulani ripropongono al Parlamento una modifica che quello stesso Parlamento ha già bocciato un anno fa.  E, visto che ci sono, ripescano pure gli spioni della vecchia mozione: " Ci sono diversi Paesi europei in cui i medici segnalano i clandestini, perché essi devono innanzitutto rispondere alle leggi nazionali" assicura Narduzzi. Ma visto che in Italia i medici non vogliono farlo, "potrebbe pensarci il personale amministrativo, da prevedere in ogni pronto soccorso".

Elvio Pasca

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