Roma, 12 mag. (Adnkronos/Labitalia) – ”Per fortuna ci sono piu’
immigrati che statali: siamo felici che il numero di immigrati
regolari abbia superato quello degli statali, perche’ i lavoratori
stranieri contribuiscono allo sviluppo economico e produttivo del
Paese, in particolare nel manifatturiero che, in Italia, e’ il
‘petrolio’ per rianimare l’economia”. Cosi’ il segretario generale
della Cisl Fps, Giovanni Faverin, commenta con LABITALIA le stime che
fanno notare il ‘sorpasso’ dei lavoratori stranieri (3 milioni e 561
mila, tutti regolarmente occupati) nei confronti del pubblico impiego
(3 milioni e 366 mila, tutti italiani perche’ la cittadinanza e’ uno
dei requisiti per accedere ai concorsi per la Pa).
”Semmai -prosegue Faverin- c’e’ da chiedersi se, di fronte a
numeri cosi’ massicci, siamo in grado di rispondere a domande che
vengono da storie, culture e tradizioni cosi’ diverse. C’e’, infatti,
una linea di congiungimento sull’adattamento e i bisogni dei
cittadini, linea sulla quale si posiziona l’azione della Pa”. Per
questo, sottolinea Faverin ”occorre un investimento produttivo nella
Pa, per rispondere a questi nuovi bisogni”. Con gli immigrati,
infatti ”non ci vuole solo una presa in carico anagrafica, ma una
anche sociale e culturale”. Insomma, ”non serve il bastone -conclude
il segretario del sindacato dei lavoratori pubblici della Cisl- ma
piu’ formazione, e non solo linguistica, nella Pa”.
(Lab/Ct/Adnkronos)
12-MAG-09 15:12