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Pakistano troppo povero: niente residenza

Nel Bergamasco revocata la residenza ad un cittadino pakistano, il suo reddito è troppo basso. Per la Fiom – Cgil "è sconcertante"

Roma – 23 luglio 2010 –  Non si spengono le polemiche nel bergamasco  in seguito alla decisione del Comune di Palosco di negare la residenza ad un cittadino del Pakistan di 28 anni.

La decisione è stata motivata dal comune perché il cittadino non rientrava nei requisiti minimi salariali, previsti dal regolamento comunale che fissano un reddito minimo di almeno 5 mila euro per gli extracomunitari che vogliono fare richiesta di residenza all’ufficio anagrafe.

La questione aveva già suscitato l’attenzione e la protesta della sezione bergamasca del sindacato Fiom-Cgil che, in primavera, aveva  richiesto l’intervento dell’Uffico Nazionale Antidiscriminazioni per far luce sulla questione. L’Ufficio daveva espresso, già a giugno, giudizio negativo sulla decisione dell’amministrazione comunale, etichettandola come “discriminatoria” nei confronti del cittadino pakistano.

Nonostante il giudizio negativo, il 10 luglio, l’amministrazione di Palosco ha respinto ugualmente la richiesta di residenza del giovane pakistano. Secondo il segretario generale della Fiom-Cgil della provincia di Bergamo:” è assolutamente sconcertante che la decisione del comune che non prende atto del responso del Ministero della Pari Opportunità.” 

Intanto dalla Fiom hanno fatto sapere che faranno ricorso, in attesa di un incontro con la prefettura di Bergamo per far chiarezza sulla delicata questione.

Marco Iorio

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