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Parma si stringe intorno a Emmanuel

Manifestazioni e scritte sui muri a sostegno del giovane ghanese. Maroni: "Accuse gravissime"

Parma – 2 ottobre 2008 – Una manifestazione e un presidio anti-razzissta. E, ancora, scritte "Stop al razzismo" tracciate sui muri e manifesti con la foto di Emmanuel Bonsu e la scritta "Guai a chi ci tocca". Scossa dalla vicenda del 22enne ghanese che ha denunciato di essere stato pestato e insultato da alcuni vigili urbani che lo avevano fermato lunedì sera, Parma si mobilita.

I compagni di scuola di Emmanuel, che frequenta i corsi serali all’Itis ‘Leonardo Da Vinci’, hanno appeso all’esterno della scuola dei manifesti con la foto del ragazzo con un occhio pesto e la scritta ‘E’ questa la vostra sicurezza!’. Il preside,  Nicola Nucci, parla di "un ragazzo normalissimo, che ha studiato in Italia, e che non ha mai avuto problemi comportamentali".

Anche dall’assessorato ai servizi sociali della Provincia, che aveva ammesso Emmanuel al servizio civile internazionale per migranti, traccia un profilo lusinghiero. "In commissione il suo curriculum ci aveva impressionato – ha spiegato l’assessore Tiziana Mozzoni -. Nel colloquio si era dimostrato un ragazzo molto educato e con una consapevolezza da adulto. Nella domanda di ammissione aveva chiesto di poter lavorare negli uffici della Provincia ma la commissione interna, proprio per la maturita’ dimostrata, gli ha consigliato di optare per la comunita’ di recupero tossicodipendenti ‘Betania’".

Intanto, la pm Roberta Licci, titolare dell’inchiesta, ha disposto  "un accertamento urgente" sulle lesioni subite dal giovane e attende un relazione della polizia municipale sulle modalità del fermo. 

Il Comune di Parma ha avviato un’inchiesta interna: "Anche per il buon nome della Polizia Municipale occorre fare subito chiarezza. – ha sottolineato il sindaco Pietro Vignali – Se fosse vero quanto denunciato, sarebbe inaccettabile per una città civile, aperta e solidale come è sempre stata Parma".

Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro dell’Interno Roberto Maroni che parla di "accuse gravissime" e ha chiesto una relazione dettagliata al prefetto.

"Mi sono fatto mandare i resoconti della denuncia del ragazzo e della polizia municipale – ha detto ieri Maroni durante la trasmissione Matrix – e sono due versioni nettamente contrastanti".  Se risultasse vera quella del ragazzo, "sarebbero fatti molto gravi e penalmente rilevanti. E che nessuno, men che meno un appartenente alla polizia, anche se municipale, puo’ commettere". Ma, ha aggiunto Maroni, "la situazione sarebbe molto diversa se fosse vera la versione della polizia municipale".


EP

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