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Partito democratico: gli immigrati voteranno alle primarie

Via libera dal comitato promotore. Basta il permesso di soggiorno

ROMA – Anche tutti gli stranieri in Italia potranno votare o candidarsi il 14 ottobre prossimo alle elezioni della costituente e del segretario del Partito Democratico.

Nel regolamento approvato ieri dai 45 saggi (tutti italiani) del Comitato promotore, si legge che, insieme agli italiani, potranno infatti andare alle urne "le cittadine e i cittadini dell’Unione europea residenti" e "le cittadine e i cittadini di altri Paesi in possesso di permesso di soggiorno". Basterà avere almeno sedici anni, dichiarare di voler partecipare al processo costituente del Pd e versare un contributo minimo di € 5,00, ridotto a 2 € per chi non ha ancora compiuto venticinque anni.

Da piazza Santi apostoli, dove si è riunito il Comitato, è uscita fuori una norma più estensiva rispetto alle bozze che circolavano nei giorni scorsi, secondo le quali avrebbero potuto votare solo gli immigrati in possesso della carta di soggiorno. Contro questa limitazione, si è battuta il sottosegretario all’Interno Marcella Lucidi, così come i quattro consiglieri aggiunti di Roma: "Con queste regole molti immigrati rischiano di essere esclusi" denunciavano Romulo Salvador Sabio, Madisson Bladimir Godoy Sanchez, Tetyana Kuzyk e Victor Emeka Okeadu.

La scelta di far votare anche gli immigrati alle primarie del Pd è del resto in linea con la riforma dell’immigrazione proposta dal governo. Il ddl delega Amato Ferrero vuole favorire la partecipazione alla vita pubblica a livello locale, prevedendo l’elettorato attivo e passivo alle amministrative. Un diritto di cui però potrebbero godere solo i "soggiornanti di lungo periodo", quindi per chi è regolamene in Italia almeno da cinque anni.

(12 luglio 2007)

 

EP

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