Roma – 9 luglio 2012 – Non ci sono soldi per le traduzioni. Per gli immigrati l’esame teorico della patente di guida rimane in italiano.
Lo ha ribadito il ministro per i Trasporti Corrado Passera, rispondendo a un’interrogazione del senatore Valerio Carrara, di Coesione Nazionale. Le esperienze del passato, con la traduzione dei quiz nelle sette lingue ufficiali dell’Onu (inglese, francese, tedesco, spagnolo, russo, cinese e arabo), secondo il rappresentante del governo “non si e’ rivelata positiva” e quindi le uniche traduzioni disponibili saranno quelle “a tutela delle minoranze linguistiche”.
Passera ha spiegato che il sistema “risultava piuttosto oneroso sotto il profilo finanziario” e, “a fronte degli alti costi per le traduzioni”, si e’ scoperto che “spesso i termini tecnici sono stati tradotti in maniera impropria e imprecisa”. Alcuni candidati, ha detto il ministro, hanno segnalato “diverse imprecisioni” sulle quali il ministero, “non disponendo di traduttori, non si e’ potuto pronunciare”.
C’e’ stato anche chi, “pur provenendo da Paesi che utilizzano uno dei 7 idiomi tradotti, non era in grado di comprendere i quiz perchè parlavano solo un dialetto assolutamente diverso dalla loro lingua ufficiale”. Inoltre, “considerato che nella procedura precedente le lingue tradotte non esaurivano i regimi linguistici delle comunità straniere maggiormente presenti in Italia come rumeno, polacco, albanese, portoghese, indiano e bangla, appare discriminatorio –ha sottolineato Passera- prevedere la traduzione dei quiz solo in alcune lingue trascurando, senza adeguata motivazione, la trasposizione in altri idiomi”.
Secondo Carrara, l’utilizzo della sola lingua italiana per i quiz “ha avuto esiti catastrofici: gli allievi extracomunitari che hanno superato l’esame sono stati pochissimi, mentre sostenere l’esame nella lingua di appartenenza avrebbe loro molte più possibilità di superare le prova”.
“Molti degli allievi extracomunitari – sottolinea il senatore di Cn – erano preparati sia teoricamente che praticamente. Ora, invece, non provano nemmeno a conseguire la patente e si riversano sulla strada o con documenti di guida del Paese di origine o addirittura senza patente. Per averne conferma, basta rifarsi ai dati delle Forze dell’ordine negli ultimi due anni, che indicano chiaramente come siano aumentati i guidatori senza patente o con patente irregolare”