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Roma – 4 giugno 2012 – Quattro funzionari della Motorizzazione Civile e due titolari di autoscuole sono finiti stamattina in manette a Roma nell’ambito di un’inchiesta su un giro di “patenti facili” rilasciate soprattutto a immigrati. Clienti pronti a pagare dai due ai quattromila euro pur di mettersi in tasca, con un “aiutino” all’esame, il permesso di guidare in Italia.
L’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Alberto Caperna e dai pm Carlo La Speranza e Roberto Felici, conta anche una sessantina di indagati e un centinaio di patenti sequestrate e si è avvalsa di pedinamenti e intercettazioni telefoniche e ambientali. Sono state anche installate delle telecamere per filmare i test della patente nelle sedi della motorizzazione di via Laurentina e via Salaria, e il materiale raccolto dimostrerebbe che i pubblici ufficiali della Motorizzazione arrestati suggerivano le risposte o addirittura compilavano i test.
Uno degli arrestati sarebbe il legale rappresentante di un consorzio cui fanno parte 40 autoscuole di Roma e provincia, in particolare delle zone di Anzio, Nettuno e dei Castelli Romani. Tra i clienti si contano cittadini cinesi, magrebini, egiziani, indiani, romeni, etiopi e moldavi, ma anche due italiani che non riuscivano a superare l’esame con le loro forze.
L’operazione di oggi è stata portata a termine dalla Polizia locale di Roma e di Ciampino. Qualche settimana fa, nell’ambito della stessa inchiesta, i vigili della Capitale avevano fermato centinaia di mezzi sottoponendo i guidatori immigrati a un piccolo test di italiano e ritirando la patente a quelli che non sapevano rispondere pur avendo sostenuto i quiz per il rilascio nella lingua di Dante.