Roma, 9 aprile 2024 – Nelle stanze di Bruxelles si sta affrontando un momento cruciale per la politica migratoria dell’Unione Europea: il varo del nuovo Patto migrazione e Asilo. Mentre i leader europei si preparano a prendere una decisione, però, le voci di critica e preoccupazione rispetto alla tutela dei diritti dei migranti si fanno sempre più intense.
Migranti, i dubbi e le critiche delle Ong
L’ondata di partenze lungo le rotte del Mediterraneo centrale e orientale, che ha portato migliaia di migranti in cerca di una vita migliore verso le coste europee, sta mettendo alla prova la capacità dell’Ue di gestire la situazione in modo umanitario ed efficace. Oltre 500.000 individui, infatti, si trovano ora in bilico, con la speranza di trovare rifugio e protezione all’interno dei confini dell’Unione. A fronte del nuovo Patto migrazione e asilo, Amnesty International è una delle prime organizzazioni a sollevare serie preoccupazioni. Eve Geddie, direttrice dell’Ufficio Istituzioni europee di Amnesty International, avverte che il Patto potrebbe comportare gravi violazioni dei diritti umani. Esponendo, inoltre, molte persone a sofferenze estreme lungo il loro viaggio.
Anche Save the Children si pone sulla stessa posizione, concentrandosi particolarmente sulla protezione dei bambini migranti. L’associazione, infatti, sottoliena che il voto finale sul Patto rappresenta un’opportunità cruciale per l’Ue di fare la scelta giusta per garantire un futuro sicuro per i più giovani. L’organizzazione, poi, ribadisce l’importanza di considerare attentamente l’impatto a lungo termine delle decisioni prese. La questione della natalità zero e della mancanza di manodopera in Italia e in altri Paesi europei, inoltre, aggiunge un ulteriore strato di complessità al dibattito. Daniela Pompei della Comunità di Sant’Egidio sottolinea l’importanza di valorizzare l’immigrazione come risorsa, puntando sulle vie legali e favorendo la migrazione regolare.
Tuttavia, mentre le organizzazioni umanitarie esprimono queste preoccupazioni, le speranze sono accese su possibili soluzioni che rispettino i valori europei di dignità umana e solidarietà. Mediterranea Saving Humans, per esempio, sottolinea la necessità di mettere al centro le persone. E di guidare le politiche migratorie con una visione basata sulla protezione e sulla libertà. Il presidente Laura Marmorale, poi, aggiunge che il nuovo Patto potrebbe perpetuare approcci fallimentari del passato e causare maggiore sofferenza per coloro che cercano protezione. Pertanto, è urgente che l’Ue riesamini il suo approccio alla migrazione. Tenendo conto delle critiche e impegnandosi per garantire una politica migratoria rispettosa dei diritti umani e efficace nell’affrontare le sfide del presente e del futuro.
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