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“Pensate solo agli immigrati”, si intasa (grazie a Salvini) il telefono antidiscriminazioni

Il numero verde dell’Unar preso d’assalto dai simpatizzanti leghisti, dopo l’esempio del segretario. Martelli (Pari Opportunità): "Strumentalizzata la sofferenza"

 
Roma –  7 maggio 2015 – “È in corso una sostituzione etnica” tuonò Matteo Salvini, con il solito senso della misura, ai microfoni di Radio Padania. Poi il leader della Lega Nord chiamò in diretta l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali :  “Tanti pensionati italiani si ritengono discriminati perché le prefetture non mettono a loro a disposizione alberghi come ai richiedenti asilo. Possiamo dare loro il vostro numero?”.
 
A quanto pare in molti hanno preso sul serio quella e altre sceneggiate leghiste sul tema “italiani discriminati”: da qualche tempo il numero verde dell’Unar (800.90.10.10) è intasato da gente chiama solo per lanciare invettive e accusare l’ufficio di “pensare solo agli immigrati e non agli italiani”. Mentre quelli vomitano insulti, chi è discriminato davvero rischia di rimanere in attesa. 
 
"Ciò è accaduto – sottolinea l’Unar – per effetto di false informazioni divulgate da alcuni esponenti politici che, intervenendo nel corso di trasmissioni radiofoniche e attraverso i social network, hanno sostenuto che il governo e l'Unar starebbero spendendo ingenti risorse per 'fornire vitto e alloggio gratis' ai migranti che giungono in Italia, mentre sarebbero gli italiani ad essere discriminati dalla carenza di lavoro e prospettive. Da qui l'invito provocatorio ad intasare il centralino del Contact Center interrompendo un servizio pubblico". 
 
Quell’invito, denuncia Giovanna Martelli, consigliera di Renzi in materia di Pari Opportunità, "non e' degno di un paese civile e non è giusto nei confronti degli italiani in difficoltà che cercano risposte concrete e non annunci". "Non possiamo strumentalizzare la sofferenza delle persone, di qualunque nazionalità esse siano. Voglio ricordare che nel corso del 2013 i cittadini italiani vittime di discriminazione che si sono rivolte all'Unar sono state il 26.5% del totale. Capisco le esigenze elettorali del momento, ma il tema dei diritti delle persone non può essere oggetto di campagne demagogiche che investono sulla paura delle persone né di facili semplificazioni o sterili inviti alla contrapposizione". 
 
“L’ Unar è uno strumento per i cittadini che opera a contrasto di tutte le forme di discriminazione e deriva da una direttiva europea", ricorda Martelli. "Sicuramente non si può riconoscere nelle telefonate giunte ad Unar in questi giorni, soprattutto, chi come parlamentare europeo conosce bene le norme di derivazione comunitaria sul contrasto delle discriminazioni".  
 
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