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Permessi di soggiorno. Maroni: “Siamo più veloci”

il ministro: "Rinnovi aumentati del 50%". Murer (Pd): "Solo promesse, servono fatti"

Roma – 11 marzo 2010 – ”L’obiettivo che mi sono proposto di raggiungere e’ quello di ridurre i tempi e di arrivare al rispetto dei 20 giorni previsti dalla legge”. Così ieri Roberto Maroni rispondendo in aula alla Camera a un’interrogazione del Pd sui ritardi nella concessione e nel rinnovo dei permessi di soggiorno.

Maroni ha spiegato che nel 2009 sono state potenziate le strutture e gli strumenti, con 70 nuovi scanner per il rilievo rapido delle impronte digitali, più operatori e lavoro straordinario. A fronte di questi sforzi, sottolinea, ci sono stati ”buoni risultati’, con 43% di permessi in più rispetto all’anno precedente, un incremento che sale a oltre il 50% per quanto riguarda i rinnovi.

”I tempi medi assoluti di conclusione del procedimento si sono ridotti”, ha sottolineato Maroni. IN particolare, il ministro ha detto che ”e’ stato eliminato tutto l’arretrato in 65 questure ed entro giugno sara’ eliminato l’arretrato in tutte le 103 questure d’Italia”.

Il Pd: "Solo promesse, servono fatti"

"Il ministro Maroni ha risposto alla nostra interrogazione con incertezza, promettendo di impegnarsi per accorciare i tempi di consegna ma senza spiegare in che modo intende farlo" ha commentato la deputata Pd Delia Murer, prima firmataria dell’interrogazione.

"I tempi d’attesa – ha aggiunto – arrivano fino a 15 mesi. Attualmente, ci sono più di 500mila pratiche in giacenza. Agli immigrati in attesa di rinnovo viene rilasciato un cedolino che dovrebbe garantire loro tutti i diritti ma che, nei fatti, li limita creando gravissimi disagi e un senso di incertezza".

"L’esecutivo – ha concluso Murer- deve passare dalle parole ai fatti.

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