Roma – 27 luglio 2011 – Dopo lunghi mesi di silenzio, il governo rimette mano all’accordo di integrazione e prepara il via libera definitivo a quella che si annuncia come una rivoluzione per la vita degli stranieri in Italia.
L’accordo dovrà essere firmato da chi viene a vivere in Italia e lo impegnerà a raggiungere determinati obiettivi, come una conoscenza elementare della lingua italiana, della Costituzione e del funzionamento delle istituzioni italiane. Chi non ce la fa in due anni, avrà solo un altro anno per recuperare.
Per misurare il livello di integrazione verrà introdotto un sistema a punti che cresceranno con i meriti (per esempio un diploma conseguito in Italia) e diminuiranno con i demeriti (per esempio una condanna penale, anche non definitiva) degli immigrati. A zero punti, si perde il permesso di soggiorno.
Una prima bozza del regolamento sull’accordo di integrazione è stata varata dal governo oltre un anno fa. Lo scorso autunno ha rimediato un parere negativo degli Enti Locali, preoccupati, tra le altre cose, per la copertura finanziaria della formazione degli immigrati.
Ieri il testo, con poche modifiche, è stato esaminato nella riunione preparatoria del consiglio dei ministri previsto per domani. Già inserito nell’ordine del giorno, viaggia verso l’approvazione finale.
Elvio Pasca