In Italia senza passare dai flussi chi mette 500 mila euro in società innovative. Ma arrivano anche controlli più severi e sanzioni. Le modifiche al ddl bilancio 2017
Roma – 25 novembre 2016 – Si allarga la platea degli investitori stranieri che potranno entrare in Italia senza passare per le quote dei flussi d’ingressi, ma aumentano anche controlli e sanzioni sul nuovo canale aperto dal disegno di legge di bilancio 2017.
Il testo originario già prevedeva il rilascio di visto d’ingresso e permesso di soggiorno agli stranieri che investono almeno 1 milione di euro nel capitale di un’impresa italiana o che acquistano almeno 2 milioni di euro di nostri titoli di Stato, e ai filantropi che donano almeno un milione di euro a progetto di pubblico interesse. Un emendamento approvato in Commissione bilancio apre anche gli investimenti in startup innovative, nel cui capitale basterà mettere 500 mila euro.
Per verificare la provenienza dei fondi che arriveranno in questo modo nel nostro Paese, un altro emendamento prevede il coinvolgimento dell’Unità di Informazione Finanziaria presso la Banca di Italia, organismo che tra le altre cose vigila contro il riciclaggio. Inoltre, per investimenti e acquisiti di titoli di stato i soldi devono rimanere impegnati per almeno due anni e la Commissione Bilancio ha inserito una norma per cui, se vengono dismessi prima di quel termine, il permesso di soggiorno è revocato.
Infine, un altro emendamento ha previsto che chi nell’ambito della procedura “esibisce o trasmette atti o documenti falsi, in tutto o in parte, ovvero fornisce dati e notizie non rispondenti al vero” è punito con la reclusione da un anno e sei mesi a sei anni. Pene ancora più severe, fino a dodici anni di reclusione, se la provenienza dei soldi è illecita e si configurano i reati di riciclaggio e autoriciclaggio.
EP