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Pesaro: frustata dal padre perché ”troppo occidentale”

 

La storia di una giovane marocchina segregata in casa per i suoi comportamenti. Il ministro Mara Carfagna:”inaccettabile, la giustizia sia severa”.

 

 

Roma – 1 settembre 2011 – Frustata dal padre e segregata in casa perché troppo “occidentale”.

Una di quelle storie di cui si stenta a credere  ma che invece è la dura realtà vissuta da una giovane marocchina  in provincia di Pesaro.

La ragazza da giorni rimaneva segregata in casa, chiusa a chiave nella soffitta, ogni qual volta i genitori uscivano per lavoro, dopo aver subito le violenze del padre che l’aveva punita per le sue scelte considerate ”troppo occidentali” come le t-shirt che la ragazza indossava.

Il padre, un 52enne con regolari documenti per il soggiorno, è stato arrestato  mentre la madre è stata denunciata per concorso in maltrattamenti in famiglia. Nella loro casa i carabinieri hanno trovato, nascosta tra i vestiti della camera da letto, il filo elettrico usato dal padre come frusta. La giovane ora si trova presso una comunità mentre il padre, dopo tre giorni in carcere a Villa Fastiggi, gli sono stati concessi gli arresti domiciliari.

I primi rimproveri iniziano quando la ragazza comincia a indossare abiti considerati “occidentali” dai genitori. Ma a far infuriare padre e madre è la storia d’amore con un connazionale, iniziata due anni fa: prima le impediscono di vederlo e poi le vietano di uscire di casa in alcuni orari. Da quel momento comincia un vero e proprio calvario per la giovane, che subisce continue prevaricazioni ed umiliazioni da parte dei genitori fino all’arrivo dei carabinieri, venerdì scorso, che hanno posto fine all’incubo della giovane.

Durissima la posizione del ministro per le pari opportunità, Mara Carfagna, che ha richiesto una pena esemplare: ” In Italia le donne possono godere di tutti i diritti, al pari degli uomini. Nessuno può pensare di riportare indietro le lancette della civiltà, chiudere la propria figlia in un solaio, prenderla a frustate e farla franca. Mi auguro – prosegue il Ministro – che la posizione del padre e della madre della diciassettenne marocchina sia valutata con la necessaria severità dalla magistratura; non vada persa l’occasione di dimostrare ancora una volta alle giovani donne immigrate che il Paese sta dalla loro parte e che possono rivolgersi con fiducia alle autorità”.

“Questi atteggiamenti, – conclude Mara Carfagna –  bisogna dirlo in maniera molto chiara e dimostrarlo con fermezza, sono in contrasto con la Costituzione Italiana, le nostre leggi e sono per questo sono inaccettabili”.

Dello stesso avviso anche il presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori, Antonio Marziale, definendo l’accaduto come un “crimine contro l’umanità” e aggiungendo come non esista “ragione al mondo che possa giustificare la violenza, soprattutto contro i minorenni.” Il presidente si è anche augurato che si trovino le condizioni affinché “la ragazza sia tutelata in una casa famiglia perché ha diritto di asilo” mentre profila per il padre la possibilità di “rimpatriarlo senza possibilità di ritorno, ma solo dopo avere scontato qui la pena adeguata”.

 

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