Roma, 9 agosto 2011 – Mentre Lampedusa continua a essere approdo di barconi carichi di immigrati e il loro collocamento e smistamento nei vari centri di accoglienza rimane una soluzione sempre più complicata, oggi arriva l’altolà all’arrivo di altri rifugiati da parte del presidente della provincia di Bergamo.
Ettore Pirovano, amministratore leghista, ha preso carta e penna e, come riporta oggi il Corriere della Sera, ha scritto al coordinamento regionale chiedendo di “bloccare, o almeno rallentare, l’arrivo di profughi in Bergamasca”.
La scelta di non accogliere ulteriori immigrati è stata presa dopo l’ulteriore la richiesta di 22 giovani provenienti dal Ghana e dal Sudan, sistemati in una casa offerta dalla Curia presso Cene, in una provincia, quella Bergamasca, che sin’ora ha accolto 200 persone, tutte seguite dalla Caritas.
Secondo Pirovano la sua provincia non è più in grado si assicurare ospitalità ad altri immigrati, soprattutto se ”continuano a mandarcene 20 alla settimana, di questo passo il prefetto sarà costretto a requisire edifici privati” da utilizzare per l’accoglienza, denuncia il presidente della provincia di Bergamo.
Nella lettera Pirovano ammette la sua preoccupazione per il riscontro che tale flusso di immigrati può avere sul turismo locale “i problemi possono esserci soprattutto in vista della stagione invernale – scrive il presidente della provincia – nelle piccole realtà gli immigrati possono creare preoccupazione. Ma il vero problema – conclude Pirovani – è la gestione del futuro, perché non è possibile pensare di lasciare il carico di questa gestione ai Comuni”.