Bologna, 16 maggio 2011 – La Procura di Bologna ha inviato una comunicazione alle forze di polizia giudiziaria per spiegare che i pm non chiederanno piu’ la convalida degli arresti degli immigrati clandestini.
La decisione nasce dalla sentenza della Corte di Giustizia Europea che, in base alla direttiva europea sui rimpatri, ha giudicato incompatibile con le norme europee la legge italiana che ha introdotto l’arresto obbligatorio per il reato di clandestinità.
”Ci adeguiamo alla sentenza – ha sottolineato il procuratore Roberto Alfonso – abbiamo rappresentato la situazione che si e’ venuta a determinare e quale sarà l’orientamento della Procura”. Un orientamento, ha commentato il procuratore aggiunto Massimiliano Serpi, che tra l’altro e’ condiviso da altre Procure di Italia.
”La legge italiana non e’ stata abrogata – ha spiegato Serpi – ma nel nostro sistema vige il principio per cui quel tipo di norma giuridica europea determina nei giudici italiani per alcuni l’obbligo, per altri la facolta’, di non applicare la legge italiana”. Legge, ha rimarcato, che pur non abrogata formalmente e’ stata sopravanzata dalla decisione europea. Ovviamente, ha ribadito procuratore, ”non possiamo ordinare niente a nessuno. Abbiamo solo spiegato la norma e che l’ufficio del procura si orienterà di conseguenza”.