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Porta il burqa, no alla cittadinanza

Francia. Per  la Corte suprema "la pratica radicale della religione" è incompatibile con i valori della République Parigi – 14 luglio 2008 – Una donna marocchina di 32 anni, Faiza M., sposata con un francese si è vista negare la cittadinanza in Francia per le sue pratiche religiose, come l’abitudine di indossare un burqa.

La decisione è  stata presa lo scorso 27 giugno dal Consiglio di Stato. La donna (che già nel 2005 si era vista respingere la domanda di cittadinanza per "mancanza di assimilazione".), secondo la suprema corte, “ha adottato, in nome di una pratica radicale della sua religione, un comportamento sociale incompatibile con i valori della società francese, con particolare riferimento all’uguaglianza dei sessi".

Faiza M. vive dal 2000 in Francia, dove ha avuto tre figli e insieme al marito segue le pratiche rigorose dell’islam salafita.

Agli incontri con i servizi sociali si è presentata con indosso il burqa e ha ammesso di condurre una vita molto appartata. "Non ha alcuna idea del diritto di voto", ha scritto il commissario del governo incaricato del parere legale, Emmanuelle Prada-Bordenave, aggiungendo che Faiza M. "vive in completa sottomissione agli uomini della sua famiglia". La donna si è appellata al principio di libertà religiosa e replicato al Consiglio di non aver "mai voluto sfidare i valori fondamentali della Repubblica".

Che ne pensate? Condividete a decisione delle autorità francesi? Sono in contrasto con la libertà religiosa? Lasciate un commento

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