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Postacertificat@? Non per gli immigrati

Un giovane albanese a Brunetta: "Governo ci discrimina". Il ministro:"Ha ragione, cambieremo le regole"

Roma – 29 aprile 2010 – La Postacertificat@? È il canale per far comunicare nel  Terzo Millennio Pubblica Amministrazione e cittadini. Immigrati esclusi.

Gli stranieri in Italia non possono infatti usufruire del servizio lanciato lunedì scorso in pompa magna dal ministro Renato Brunetta. Anche se tra Questure, Anagrafi e Sportelli Unici, e una complicatissima burocrazia dell’immigrazione, hanno a che fare con la Pa anche più degli italiani.

"Il governo ci discrimina"
Se ne è accorto Ismail Ademi, giovane nato in Albania e cresciuto in Italia, ennesimo esponente di quella seconda generazione italiana di fatto, ma non per legge. Lunedì scorso, Ademi prova ad attivare la sua casella su www.postacertificata.gov.it: “Mi sono collegato a internet, perché anche se immigrato, ne usufruisco molto, per potermi munire anche io del mezzo di comunicazione del ventunesimo secolo tra pubblica amministrazione e cittadino; dimenticando che ancora non sono cittadino” racconta in una lettera aperta.

Il giovane riesce ad accedere alla procedura di registrazione (già una piccola impresa, dal momento che in questi gironi, per le troppe richieste, il sito va spesso in tilt), ma questa si blocca con un generico messaggio di errore. Chiama quindi il numero verde: "Subito non ho potuto comunicare, in quanto diceva : ‘digitare 1 se è cittadino, digitare 2 se è una pubblica amministrazione’. Dichiarando virtualmente il falso, ho digitato 1 e la voce del telefono mi ha spiegato che il servizio è riservato solamente ai cittadini italiani maggiorenni".

Insomma, se sei immigrato non puoi avere una casella Postacertificat@, un bel limite per la "svolta storica" annunciata da Brunetta. E proprio al ministro Ademi rivolge una serie di domande. "I 5 milioni di immigrati che lavorano, pagano le tasse, fanno impresa e contribuiscono all’irrobustimento del PIL che il suo governo deve gestire, non li prendete proprio in considerazione? Come può parlare allora di meritocrazia, integrazione e rispetto delle regole, quando il governo discrimina in prima persona?".

Brunetta: "Cambierò la legge"
In linea con l’efficienza che vorrebbe nella Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta ha risposto immediatamente ad Ademi. "Condivido le Sue considerazioni. Penso sia giusto che i processi di innovazione e di modernizzazione della Pubblica Amministrazione debbano andare a beneficio di tutti coloro che vivono e lavorano nel nostro Paese, indipendentemente dalla loro cittadinanza" si legge sul sito del ministero della Pubblica Amministrazione.

Oggi, ammette Brunetta, l’estensione del servizio Postacertificat@ agli immigrati "è impedita dalle previsioni di legge". Il ministro promette però di "modificare quanto prima questa situazione", presentando in Parlmento "fin dai prossimi giorni, una modifica normativa che dia la possibilità di usufruire del servizio a tutti coloro che, lavorando onestamente, contribuiscono alla crescita del nostro Paese".

"Inoltre, – conclude Brunetta – in attesa che cambino le norme, mi impegno fin d’ora a individuare le soluzioni tecniche che siano in grado, già dai prossimi giorni, di consentire il rilascio del servizio ai residenti che non sono cittadini italiani".

Elvio Pasca

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