Secondo l’allenatore della Nazionale, se non fosse così saremmo “all’età della pietra”. E contro i cori razzisti propone: “Tutti fermi in campo”
Roma – 18 gennaio 2013 – Una sorta di flash mob contro i cori razzisti, con giocatori e allenatori che si bloccano, come pietrificati dalla stupidità di chi urla dagli spalti.
È la proposta dell’allenatore della nazionale Cesare Prandelli, che intervistato oggi da Repubblica torna sul gesto di Boateng e degli altri giocatori del Milan. “Se il calcio avesse fatto ancora finta di niente – sottolinea – quegli insulti non avrebbero avuto neanche un trafiletto sul giornale. È stato il primo passo, la prossima volta dobbiamo entrare in campo e per 30” stare completamente fermi”.
Poi il Ct torna sul tema della “Nazionale multietnica”, con campioni di colore come Balotelli o figli dell’immigrazione come El Shaarawy: “Io convoco chi gioca bene, la multietnicità si dà per scontata. I figli delle persone che vengono a vivere qui sono figli italiani, altrimenti siamo all’età della pietra”.