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Prato. Oggi lutto cittadino, quattro indagati per il rogo del capannone

Sono la titolare e i gestori della ditta, tutti cinesi. Tra i reati ipotizzati, omicidio colposo e sfruttamento. Il ministro Giovannini: “Servono più fondi per le ispezioni”

Prato – 4 dicembre 2013 – Oggi è lutto cittadino a Prato, ed è la prima volta nella storia della città. Il Comune ha voluto onorare così i cinque uomini e le due donne morti nel rogo che domenica all’alba ha distrutto il capannone dove lavoravano e dormivano. Ieri sera c’è stata una fiaccolata organizzata dalla comunità cinese, nel pomeriggio saranno Cgil, Cisl e Uil a guidare una marcia silenziosa. I sindacati hanno anche chiesto una fermata simbolica, oggi alle 12, in tutti i luoghi di lavoro in Toscana.

Intanto si cercano cause e responsabilità della tragedia. Per ora la Procura di Prato ha iscritto nel registro degli indagati quattro persone, tutti cittadini cinesi. Una è la titolare della ditta (ma si sospetta sia solo una prestanome), gli altri tre erano i gestori di fatto. Si indaga anche per capire se l’ immobiliare italiana proprietaria del capannone fosse informata del soppalco-dormitorio in cartongesso e delle condizioni di lavoro all'interno del capannone.

Per ora si ipotizzano i reati di omicidio colposo plurimo, disastro colposo, omissione di norme di sicurezza e sfruttamento dell'immigrazione clandestina, ma non sarà un’indagine semplice: “molte persone sono reticenti” ha spiegato il capo della squadra mobile Francesco Nannucci.

Ieri alla Camera il ministro del Lavoro Enrico Giovannini ha tenuto un’informativa sulla vicenda. Tra le altre cose, ha detto di aver segnalato al “commissario per la spending review, Cottarelli, che le risorse per le ispezioni non sono sufficienti. È infatti mio convincimento che, pur in tempi difficili per la finanza pubblica, non si debba fermare il contrasto al lavoro irregolare ed auspico che già nella prossima legge di stabilità sia possibile incrementare le risorse necessarie a rendere più capillare sul territorio l'azione ispettiva''.
 

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