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Precari dell’immigrazione in sciopero

Lunedì si fermano i 650 lavoratori in scadenza di Questure e Prefetture. I sindacati: “Prolungare i contratti e poi stabilizzarli”

Roma  – 10 dicembre 2010 – Mentre corre il conto alla rovescia verso la scadenza dei loro contratti, cresce la protesta dei precari dell’immigrazione.

Lunedì 13 dicembre, i lavoratori a tempo determinato delle Questure e degli Sportelli Unici incroceranno le braccia per difendere il loro lavoro e i servizi che assicurano agli utenti, stranieri e italiani.  Con lo sciopero, indetto unitariamente da Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Pa, i sindacati chiedono “il prolungamento del contratto in scadenza il 31 dicembre 2010 e l’avvio di un percorso di stabilizzazione”.

Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Pa  parlano di “una protesta sacrosanta a cui i lavoratori sono costretti dopo il fallimento di ogni altro tentativo di risoluzione della vertenza. Senza una soluzione immediata, con il nuovo anno, la sorte di centinaia di famiglie sarà a repentaglio, mentre le Prefetture e le Questure dell’intero Paese non saranno in grado di far fronte ai propri compiti, primo fra tutti il rilascio dei permessi di soggiorno per i cittadini stranieri”.

Il taglio del personale paralizzerà gli uffici. “Illusorio – sottolineano i sindacati – parlare di risparmio di spesa. Trattandosi di lavoratori che svolgono con impegno compiti che altrimenti rimarrebbero inevasi, si deve piuttosto parlare di arretramento dello stato da funzioni non sostituibili. Sono già migliaia le pratiche in arretrato”.

Senza i seicentocinquanta precari, denunciano i rappresentanti del lavoratori, “Prefetture e Questure potrebbero essere costrette a ricorrere all’utilizzo delle forze di polizia in compiti tipici del personale civile. Si imporrebbe in questo modo l’alternativa tra servizi per la cittadinanza e l’integrazione, e la tutela della sicurezza e della legalità”.

EP

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