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Precari immigrazione. Sì alla proroga, ma per sei mesi

Slitta a fine giugno la scadenza dei seicentocinquanta lavoratori di Questure e Prefetture. “È solo un punto di partenza”

Roma – 22 dicembre 2010 – Il problema è solo rimandato, bisognerà riaffrontarlo a breve, ma almeno i precari dell’immigrazione potranno festeggiare il Natale e il nuovo anno con la certezza di avere ancora un posto di lavoro.

Il governo ha prorogato stamattina di altri sei mesi i contratti dei seicentocinquanta lavoratori a termine di Questure  e Prefetture, che scadevano il trentuno dicembre. Una scelta inserita nel decreto Milleproroghe, alla luce del fatto che senza questi lavoratori si bloccherebbe la burocrazia dell’immigrazione in Italia.

La manovra economica ha previsto che la Pubblica Amministrazione tagli del 50% la spesa per le assunzioni a tempo determinato. È questo, spiegano in ambienti sindacali, il paletto che ha permesso la proroga solo di sei mesi e non di un anno. L’alternativa era rinnovare i contratti solo alla metà dei precari, si è preferito farli lavorare tutti, anche se per la metà del tempo.

“Non  è un grande risultato, questi lavoratori andrebbero stabilizzati, ma vista la situazione si è optato per il male minore. Almeno ci sarà qualche mese in più  per affrontare la situazione” commenta Adelaide Benvenuto di Fp Cgil. 

I seicentocinquanta festeggiano, ma già guardano alle battaglie del 2011. “Questo regalo sotto l’albero  ci dà in po’ di tranquillità. Venerdì 31 dicembre usciremo dai nostri uffici sapendo che lunedì 3 gennaio si torna al lavoro. Questo però non è il traguardo, è solo un punto di partenza” rilancia Alessia Pantone, copresidente del comitato in cui si sono riuniti i precari.

Elvio Pasca

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