Tanti i flim vincitori del Festival del Cinema Africano, d’Asia e America latina, alla scoperta dei talenti della pellicola oltremare
Milano – 16 aprile 2008 – Lo scorso 13 aprile si è conclusa la 18-ma edizione del Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina. L’ormai famoso appuntamento con la produzione cinematografica del Sud del mondo anche quest’anno ha premiato numerosi registi stranieri, scoprendo talenti poco noti in Italia.
Il premio di 15 mila euro per il miglior ‘lungometraggio Finestre sul Mondo’ è andato a ‘Budda collapsed out of shame’ dell’iraniana Hana Makhmalbaf. La giuria ha premito la pellicola per la sua “grande importanza sia sul piano artistico sia sul piano politico”. Si tratta di un film sulle origini del fanatismo così come si è sviluppato in Afghanistan. “E il fatto che la storia rappresenti dei bambini che giocano a fare i talebani – spiega la giuria – ci mostra in che modo vengono fabbricati adulti pronti a uccidere e a morire per delle idee oscurantiste. È un film commovente che ci trasmette anche un messaggio molto efficace”.
Il concorso per il Miglior Film Africano del Festival è stato vinto da Amor Hakkar con ‘La maison jaune’, una produzione algerino – francese del 2007. Il regista si è aggiudicato il premio di 10 mila euro perché la sua opera è stata ritenuta “un brillante esempio di cinema del ritorno, privo di enfasi e denso di contenuti”. ‘La maison jaune’ è stato definito un road movie, perché nato dal viaggio che il regista fece nella terra d’origine nel 2002. “Restituisce la semplicità della vita nelle piccole comunità berbere – spiegano gli esperti -, il linguaggio visivo e narrativo è tanto immediato quanto efficace, forte di generi e archetipi usati senza furbizia. Questo permette allo spettatore di compiere lo stesso viaggio del protagonista e di arrendersi alla stessa potente emozione”.
Le ‘menzioni speciali’ sono state per ‘Andalucia’ di Alain Gomis, (Senegal/Francia/Spagna, 2007), e ‘Delice Paloma’ di Nadir Mokneche, (Algeria/Francia, 2007). A parere della giuria, “con ‘Andalucia’ il regista francese, di padre senegalese, regala un perfetto esempio di cinema meticcio, riflessione instancabile su identità e contaminazione. Il veicolo di questa esperienza, quasi mistica, è il corpo del protagonista Samir Guesmi”. Quanto a ‘Delice Paloma’, metafora dell’Algeria della transizione, si parla di “un’interpretazione di rara intensità dell’attrice protagonista”.
Si è aggiudicata il premio di 7.500 euro del concorso ‘documentari Finestre sul Mondo’ la regista del Mozambico Isabel Noronha per ‘Ngwenya, o crocodilo’. La motivazione della giuria è: “per la sconvolgente sintesi con cui la regista unisce l’artista Malangatana Ngwenya, il suo mondo e la storia del suo paese trasformando in potenza filmica tutti gli elementi della sua arte”.
Le due ‘menzioni speciali’ di questa sezione sono andate a ‘Circunstancias especiales’ di Marinane Teleki e Jennifer Maytorena Taylor, (Cile/Usa, 2007) e a ‘Nouba d’or et de lumiere’ di Izza Génini, (Marocco, 2007).
I 5mila euro del concorso documentari africani sono stati vinti dalla senegalese Katy Lane Ndiaye per ‘En attendant les hommes’, “per l’approccio delicato e per il modo inaspettato e intimo con cui la regista si avvicina allo spazio privato delle donne, dove l’assenza dell’uomo diventa occasione per rompere i tabù della sessualità femminile e del desiderio”.
Il miglior cortometraggio africano è stato giudicato ‘Sarah’ di Khadija Leclère, Marocco/Belgio, 2007. È stato premiato con 7.500 euro perché ritenuto “commovente e non retorico”. “Nell’incontro con la figlia che torna in Africa a trovarla, la madre vive l’“immigrata” come fonte, unicamente, di danaro. Nei silenzi, negli sguardi della figlia la dolorosa percezione di un rapporto ormai inesistente, che la delude e la ferisce”.
La menzione speciale è stata riservata a ‘C’est dimanche!’ di Samir Guesmi, (Francia/Algeria, 2007), premiato anche dalla Fondazione Ismu (Iniziative e studi sulla Multietnicità).
Tra i premi speciali c’è “Città di Milano”, che il Comune ha conferito al film ‘Getting home’ del cinese Zhang Yang in quanto lungometraggio più votato dal pubblico.
I film del Festival anche quest’anno gireranno per tutta l’Italia.
Per maggiori informazioni: www.festivalcinemaafricano.org
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