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Prestazioni sociali. Sacconi: “Più controlli sugli immigrati”

"Verificheremo requisiti e residenza in Italia". Stretta dopo la sentenza della Consulta sull’assegno di invalidità

Roma – 1 luglio 2010 – Per l’accesso alle prestazioni sociali, come l’assegno di validità, gli immigrati saranno sempre più sorvegliati speciali. Lo ha promesso il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, rispondendo ieri pomeriggio alla Camera a un’interrogazione leghista sul’assegno di invalidità.

A fine maggio, la Corte Costituzionale ha detto che l’assegno va concesso a tutti gli immigrati regolari, non solo a quelli con la carta di soggiorno. Secondo Gianluca Pini e altri deputati del Carroccio questo avrà  “effetti devastanti sui conti pubblici” e creerà “una migrazione mirata per venire in Italia” a riscuotere l’assegno.

Preoccupazioni che Sacconi ha detto di condividere. “Non vi è dubbio – secondo il ministro –  che l’immigrazione sia un ambito particolarmente esposto a patologie – che, peraltro, conosciamo anche con riferimento ai connazionali – riferite all’uso improprio di forme, di istituti e di strumenti di protezione sociale, il cui impiego dev’essere assolutamente mirato a coloro che sono titolari di una condizione di effettivo bisogno”.

Il Governo, ha assicurato il ministro del Lavoro ha intensificato i controlli sulla “ sussistenza degli effettivi requisiti per accedere all’assegno di invalidità, come ad altre prestazioni di carattere sociale”. E “per quanto riguarda gli immigrati, queste azioni sono rivolte anche a verificare la loro effettiva condizione di residenza nel nostro Paese”, per impedire che qualcuno venga in Italia per chiedere l’assegno, ma poi se ne torni a vivere in patria continuando a riscuoterlo.

Dopo la sentenza della Corte Costituzionale, ha promesso Sacconi, l’attività di controllo “sarà ancor più intensificata, sia con riferimento al presupposto della residenza nel nostro Paese, sia con riferimento ai requisiti che la legge richiede per fruire di tali prestazioni”.

La risposta di Sacconi ha soddisfatto solo parzialmente i leghisti che vorrebbero dal governo, come ha spiegato ancora Pini, “una risposta in termini normativi e legislativi” alla sentenza della Corte Costituzionale. In altri termini, una legge che limiti di nuovo la possibilità degli immigrati di accedere all’assegno di invalidità. 

Elvio Pasca

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