Roma, 27 aprile 2015 – "Il giudizio e' misto, nel senso che c'e' una parte di raccolto positivo, che e' l'aumento della dotazione europea e poi ci fermiamo li'. E' un giudizio di soddisfazione nel senso che il dialogo va avanti, ma anche di delusione per il fatto che sui punti cardine, cioe' sulla politica dell'immigrazione e sulla strategia di accoglimento non c'e' proprio niente. Resta simbolica la frase di Cameron: Prendiamo profughi e li portiamo in Italia. Speravo ma non mi aspettavo di piu'. Purtroppo sono abituato alle delusioni. Era quello che nell'attuale situazione europea si puo' pensare sarebbe arrivato ".
A giudizio dell'ex premier ed ex presidente della Commissione Ue Romano Prodi il Consiglio straordinario Ue sui migranti non ha affatto segnato la nascita di una strategia europea nelle politiche sull'immigrazione coeme affermato dal premier Matteo Renzi.
Prodi, intervistato dal Manifesto, boccia anche senza appello la possibilità di bombardare i barconi dei trafficanti di uomini. "Non c'e' nessuno – ha detto – che mi dica come si fa. Con questo sistema si rischia la strage di uomini, ma non mi sembra una soluzione. E infatti la nota vaticana che ho visto in materia lo mette bene in rilievo. Che facciamo, bombardiamo i migranti? I paragoni che vengono fatti con l'Albania o la Somalia sono del tutto fuori luogo perché li' c'era un governo con cui si poteva interagire.
Intendiamoci: se uno potesse distruggere tutti i barconi vuoti messi uno in fila all'altro, io sarei il primo a dire di si'. Ma questa di bombardarli e' un'ipotesi che fa tanto piacere alla demagogia e al sentimento popolare prevalente. Perché attenzione: quando io mi giro intorno e parlo vedo che il sentimento populistico e' arrivato alle radici del popolo italiano. Se votassimo a maggioranza forse vorrebbero bombardare i barconi, ma ritengo la cosa del tutto irragionevole".