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Profughi, accoglienza squilibrata. Il 75% dei Comuni senza centri

Caritas: “Ci sono Regioni che non vogliono accogliere anche se hanno numeri molto inferiori ad altre”. Il Rapporto 2016 su povertà ed esclusione

 

 

Roma – 17 ottobre 2016 – La distribuzione di rifugiati tra i comuni e le regioni italian “è molto squilibrata”. Lo denuncia il rapporto 2016 di Caritas italiana su poverta’ ed esclusione sociale dal titolo “Vasi comunicanti” pubblicato oggi in occasione della Giornata internazionale contro la povertà.

“L’obiettivo di una redistribuzione più equa a livello nazionale non appare al momento implementabile, soprattutto in quelle regioni che non intendono in alcun modo accogliere nuovi migranti, pur avendo numeri molto al di sotto di quelli registrati in altre regioni”, si legge nel rapporto. L’attuale situazione problematica, pur molto migliore che l’anno scorso, “è frutto anche della reticenza ad accogliere da parte di moltissimi Comuni (circa il 75%) che oggi sul proprio territorio non hanno nemmeno un centro”.

“Ricordiamo a tale proposito che il sistema dell’emergenza approntato dal Ministero dell’Interno permette ai prefetti di imporre alle amministrazioni comunali di farsi carico di un certo numero di richiedenti asilo. Su ottomila Comuni italiani, circa 2.026 si sono visti attribuire migranti dal Viminale. Uno su quattro”.

“In generale -ricorda ancora la Caritas –  il piu’ alto numero di accoglienze nei Centri di Accoglienza Straordinaria CAS risulta ancora oggi in Lombardia (oltre 16mila). Mentre il più alto numero di persone accolte nelle strutture del Sistema di Protezione per Richeidenti Asilo e Rifugiati SPRAR è nel Lazio e in Sicilia con, rispettivamente, oltre 4 mila persone accolte. In generale sono soprattutto i Comuni del Centro-Sud ad avere attivato progetti SPRAR. I Comuni che accolgono si spingono spesso oltre le loro capacità”

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