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Profughi. Bagnasco (Cei): “L’Europa non alzi muri, Italia generosa”

Il presidente dei vescovi italiani contro “l’indifferenza globale”. “La Chiesa italiana ha già accolto 45 mila persone, ora pensare all’integrazione”

 

 

Roma – 14 marzo 2016 – L’Italia è “in prima linea” nell’accoglienza ai migranti, mentre l’Europa continua a “erigere muri e scavare fossati”. Lo ha detto ieri il cardinale Angelo Bagnasco, presidente dei vescovi italiani, che ha aperto ieri a Genova il consiglio episcopale permanente.

“Accanto alle sanguinarie persecuzioni religiose, continua il tragico esodo di migranti e rifugiati che si sono messi in marcia verso il nord del pianeta e, come il povero Lazzaro, bussano alla porta dei Paesi ricchi”, ha detto il porporato. “Dall’inizio del 2015 sono morte 4.200 persone, di cui 330 bambini solo nel Mar Egeo! Che spettacolo da’ di sé l’Europa? Dobbiamo confrontarla con i volti sfatti e terrorizzati dei bambini e dei vecchi, di questa gente che si sottopone a indicibili fatiche, stenti, pericoli, disposti a sparire fino a perdere la vita. E che spesso non vuole o non puo’ piu’ tornare indietro. Può l’Europa, culla di civilta’ e diritti, erigere muri e scavare fossati?”.

“La vigilanza intelligente è doverosa – ha detto il presidente della Cei – e le nostre Forze dell’Ordine ne hanno dato prova anche in questi giorni, la strategia di integrazione non e’ facile, ma la Casa europea e le stesse Nazioni Unite stanno affrontando tale cataclisma umanitario con lungimiranza ed efficacia? Nessuno puo’ negare che il nostro Paese è sempre stato in prima linea, non solo perché e’ la ‘porta d’Europa’, ma soprattutto perché ha mostrato da subito generosita’ e prontezza, pur dentro a situazioni talmente inedite che nessuna Nazione sembra essere capace di affrontare senza rifugiarsi nei soliti slogan irreali”.

Bagnasco ha proseguito: “Come già abbiamo avuto occasione di dire, davanti a queste tragedie di violenza e di ingiustizia crescono timori, resistenze e, soprattutto, l’indifferenza nell’opinione pubblica mondiale. Noi Vescovi, insieme alle nostre comunita’, ci facciamo eco dei gemiti di tante vittime innocenti. Facciamo nostra la voce di popolazioni stremate dalle stragi, dalle rovine, dalla totale incertezza. E ripetiamo che l‘indifferenza globale è qualcosa che grida vendetta al cospetto di Dio”.

“La Chiesa italiana continua a portare il proprio contributo attraverso Parrocchie, Istituti religiosi, organizzazioni come le Caritas Diocesane e gli Uffici per i migranti. Le ondate della povera gente – quando riescono a raggiungere le nostre spiagge – sono continuo spettacolo di dolore, paura, sfinimento: si continua a fare tutto il possibile, cercando anche di aumentare le possibilita’ di ospitalita’. Con questo spirito nelle nostre comunità sono circa quarantacinquemila gli immigrati accolti, compresi quanti in questi giorni arrivano a noi attraverso i corridoi umanitari”.

“Ormai, però – ha concluso Bagnasco – è chiaro che si impone la fase dei processi di vera integrazione, processi che richiedono onestà, tempi rapidi, regole, buona volontà e fiducia da parte di tutti”. 

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