Torino – 11 aprile 2013 – "Vi ho ascoltato e portero' i vostri bisogni all'attenzione del ministro. Ognuno di voi oggi deve anche cercare una propria via: vi invito anche a cercare nuove strade, perche' non si puo' sempre aspettare. Non basta solo l'assistenza".
Lo ha detto ieri la presidente della Camera, Laura Boldrini, a una delegazione di profughi che ha incontrato a Torino dopo aver inaugurato Biennale Democrazia. I profughi, finita la cosiddetta Emergenza Nordafrica, hanno dovuto lasciare i centri di accoglienza e hanno occupato alcune palazzine del Villaggio olimpico del capoluogo piemontese. Ieri hanno sfilato in corteo per le vie della città chiedendo "casa, reddito e dignità".
"Quello che posso sostenere – ha sottolineato Boldrini – e' che ai rifugiati vengano riconosciuti dei diritti fino a quando si possano mettere al pari degli altri ma c'e' un momento in cui i diritti devono essere uguali per tutti, se non possiamo mettere gli italiani a questo livello non possiamo permetterci di assistere gli altri". L'emergenza Nord africa "ha dimostrato criticita' sotto gli occhi di tutti – ha detto Boldrini – l'uso di enormi risorse che non ha portato ai risultati dovuti. Sono stati fatti accordi con enti che non avevano le competenze e non e' stato legato il soggiorno ai servizi. Il problema esiste per tutti ma non dobbiamo creare aspettative su un'assistenza a tempo indeterminato".
I profughi hanno spiegato la loro situazione e al termine dell'incontro hanno detto di non essere molto soddisfatti. "Noi non possiamo andare all'estero, non possiamo lavorare per la crisi – hanno spiegato – ma almeno una casa dove vivere…non possiamo continuare a vivere sulla strada. Non le chiedevamo di darci oggi una casa ma di fare una scelta di parte, siamo delusi". E hanno aggiunto "non vogliamo essere parassiti. Il problema riguarda anche la qualita' e il risultato del percorso di assistenza"