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Profughi. Chaouki: “Mare Nostrum non basta, servono canali protetti”

Il deputato del Pd: "I richiedenti asilo e chi fugge da guerre o regimi dittatoriali non siano costretti ad affrontare i costi e i rischi enormi di un viaggio in mare. Condizioni disumane nei centri di accoglienza"

ROMA – 29 ottobre 2013 – "L'azione del governo sul fronte del dramma dei profughi, dopo la drammatica tragedia di Lampedusa, non puo' essere considerata soddisfacente.

Lo dichiara Khalid Chaouki, deputato del Pd e coordinatore dell'Intergruppo parlamentare sull'immigrazione, dopo aver incontrato questa mattina le maggiori Ong impegnate sul fronte dei rifugiati, oltre ai rappresentanti dell'Anci.

"L'operazione 'Mare nostrum' – denuncia – non colpisce i trafficanti, perche' interviene quando il rischioso viaggio in mare e' gia' stato intrapreso. Se si vuole fermare il traffico di esseri umani devono essere stabiliti canali umanitari protetti, in modo che i richiedenti asilo e chi fugge da guerre o regimi dittatoriali non sia costretto ad affrontare i costi e i rischi enormi di un viaggio in mare".

"Riteniamo sia giusto pretendere maggiore solidarieta' dai partner europei – sottolinea Chaouki – ma le inaccettabili condizioni disumane nei centri di prima accoglienza, sia a Lampedusa che altrove, ci espongono a critiche pesanti e umilianti da parte dell'Unione Europea, che giudica inadeguate le nostre linee comuni in materia di asilo".

"Per tale ragione – aggiunge il deputato – ci faremo portavoce delle richieste e delle preoccupazioni espresse oggi dall'Unhcr, Cir, Centro Astalli e Anci chiedendo al Governo un intervento immediato per ripristinare condizioni umane di vivibilita' sul piano della prima accoglienza e un'azione di gestione efficiente e trasparente dei fondi destinati ai progetti di accoglienza dei richiedenti asilo".

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