Il segretario generale dell’Onu indica come affrontare la più grande crisi di profughi e migranti dalla Seconda Guerra Mondiale.”Dobbiamo essere pronti”
New York – 1 ottobre 2015 – “Troppo spesso, distorsioni e pregiudizi formano la base del dibattito su migranti e rifugiati. Il futuro non appartiene a quanti cercano di costruire muri o di sfruttare le paure”.
Il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha aperto così ieri il meeting Onu sulla crisi dei profughi in Europa.
“Siamo di fronte alla più grande crisi di profughi e migranti dalla Seconda Guerra Mondiale. Nell’ultimo anno – ha ricordato – oltre 60 milioni di persone sono state costrette a lasciare le loro case. Condizioni disperate stanno costringendo le persone a muoversi. La crisi in Siria è un tragico e drammatico esempio di questo”.
Bisogna lavorare per prevenire e fermare guerre e persecuzioni, ma intanto “più persone continueranno a fuggire dalle aree di crisi e altre continueranno a spostarsi in cerca di migliori opportunità. Dobbiamo prepararci meglio” ha aggiunto Ban Ki.moon, quindi ha indicato otto principi guida per affrontare questa sfida.
“Salvare le vite. La preservazione della vita deve guidare tutti i nostri sforzi, dalle politiche d’asilo a robusti meccanismi di salvataggio e soccorso.
Proteggere. I rifugiati hanno diritto a cercare asilo in condizioni di sicurezza. Il principio del non-respingimento deve essere pienamente applicato.
Non discriminare. Migranti e rifugiati devono essere trattati con dignità e rispetto.
Essere preparati. Dobbiamo potenziare i centri di accoglienza e i sistemi d’asilo per rispondere alle richieste
Dividere le responsabilità. Gli stati devono significativamente aumentare il numero di posti per il reinsediamento dei rifugiati e condividere in maniera equa questo carico
Cooperare. Abbiamo bisogno di una migliore cooperazione tra paesi di origine, transito e destinazione. Ognuno ha le sue sfide e non dobbiamo lavorare insieme per affrontarle.
Governare l’immigrazione. Dobbiamo creare più canali sicuri e legali per i rifugiati e i migranti economici. Dobbiamo unire le forze per sradicare senza pietà le reti criminali dei trafficanti di uomini.
Anticipare le sfide future, inclusa quella di quanti fuggiranno da aree progressivamente devastate dai cambiamenti climatici.
Insieme – è l’appello al mondo di Ban Ki-moon – dobbiamo tradurre questi principi in realtà”.