“Questa emergenza ci chiama a un rinnovato sforzo di solidarietà. Urgente una politica unitaria europea”
Roma – 17 febbraio 2016 – Salvare la vita e tendere la mano a chi fugge da fame e miseria è un “dovere morale”. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella torna a parlare di profughi, loda l’impegno dell’Italia e striglia l’Europa.
Il Capo dello Stato è intevenuto oggi a Roma alla 39ma sessione del Consiglio dei Governatori del Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo. “L’emergenza profughi che affligge in particolare le regioni del Medio Oriente e dell’Africa del Nord, aggiungendosi alle calamità naturali e climatiche – ha spiegato – aggrava le condizioni di nutrimento di fasce importanti della popolazione mondiale, frutto dell’abbandono di ogni attività agricola nelle zone di conflitto.
“Le angosciose vicende di questo periodo – di cui l’esodo di decine di migliaia di siriani verso la Turchia e l’Europa è solo l’ultima, drammatica testimonianza – confermano l’urgenza di sforzi comuni per rimuovere alla radice le cause di un fenomeno epocale che coinvolge milioni di persone. Le nostre coscienze ne sono davvero scosse e ci chiamano – è l’appello di Matterella – a un rinnovato sforzo di solidarietà”.
“Salvare vite umane e tendere la mano a quanti fuggono dalla guerra o dalla miseria è un dovere morale, è un dovere di qualunque società che intenda definirsi libera, democratica e autenticamente rispettosa dei diritti umani. E’ un impegno che l’Italia – ha sottolineato il presidente della Repubblica – orgogliosamente onora e rispetta ogni giorno, mettendo in salvo migliaia di bambini, donne e uomini in fuga dal martirio delle persecuzioni e delle violenze, ma anche dalla schiavitù di fame e miseria”.
“Gli interventi umanitari, da soli, non sono tuttavia sufficienti” ha aggiunto Mattarella. “Le tragedie che ho appena ricordato impongono, al livello europeo, l’esigenza e l’urgenza di una politica unitaria, coordinata ed efficace. Da un lato occorre fare perno sull’intelligente governo del fenomeno migratorio mentre, dall’altro, occorre agire sull’immediata e parallela azione di supporto a uno sviluppo sostenibile, equo ed inclusivo, per offrire la speranza di un futuro migliore a intere popolazioni e, di conseguenza, all’intero pianeta”