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Profughi. Il Tavolo Asilo: “Rivedere centri, commissioni e distribuzione in Italia”

Le richieste delle associazioni al governo, che sta per varare nuove regole. "Confrontiamoci per un testo condiviso"

 
Roma – 23 aprile 2015 – Centri di accoglienza, commissioni territoriali per l’esame delle domande di protezione internazionale, distribuzione dei profughi tra le diverse Regioni italiani. 
 
Sarebbero questi i punti critici delle nuove norme sull’accoglienza e sul riconoscimento della protezione internazionale che il governo sta per varare con un decreto legislativo, recependo le direttive europee. A denunciarlo sono dodici associazioni del Tavolo nazionale Asilo, che stamattina si è confrontato con il sottosegretario all’Interno Domenico Manzione sui contenuti del provvedimento. 
 
Le associazioni esprimono "preoccupazione per i tempi stretti relativi all’emanazione del decreto" e chiedono al governo di avviare un confronto "costante e regolare". L’obiettivo è arrivare a un testo condiviso, che recepisca le indicazioni di chi quotidianamente è impegnato ad assistere e accogliere richiedenti asilo e rifugiati. 
 
Il Tavolo Asilo si dice preoccupato innanzitutto per il ruolo dei cosiddetti Hub, “che rischiano di replicare l’inefficace e segregante esperienza” degli attuali Centri di Accoglienza per Richiedenti Asilo CARA . “Il ruolo degli Hub deve essere esclusivamente quello di prima accoglienza in attesa del trasferimento, in tempi brevissimi, dei richiedenti nelle strutture territoriali di accoglienza”. 
 
Bisognerebbe poi riformare le commissioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale, che intervistano i profughi e decidono se accogliere le loro domande. Le associazioni chiedono di introdurre “che garantiscano competenza, stabilità ed efficienza”. “La riduzione dei tempi della procedura, attraverso una migliore qualità delle decisioni – sottolineano – diminuirebbe infatti anche i tempi e i costi dell’accoglienza”.
 
Infine, il Tavolo Asilo fa notare che crisi internazionali, guerre e instabilità politica produrranno inevitabilmente l’arrivo di nuovi profughi. Per questo motivo, è necessaria “una programmazione più rigorosa con criteri di ripartizione regionale più stringenti per l’invio a una accoglienza diffusa per piccoli gruppi dei richiedenti e titolari di protezione internazionale”.
 
Queste le associazioni che fanno parte del Tavolo nazionale Asilo: Acli, Amnesty International, Arci, Asgi, Caritas italiana, Federazione Chiese Evangeliche in Italia, Centro Astalli, Comunità di S. Egidio, Cir, Casa dei diritti sociali, Save the children, Senza confine.
 
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