Il piano del Viminale in vista di un intensificarsi degli sbarchi dopo le chiusure lungo la rotta Balcanica. Oggi ospitate oltre 100 mila persone, per lo più in strutture provvisorie
Roma -18 febbraio 2016 – La chiusura della rotta balcanica, tra barriere di fili spinati e controlli alle frontiere interne, non fermerà migranti e profughi. Li costringerà però a cambiare tragitto per arrivare in Europa, tornando a riempire i barconi diretti in Italia.
È lo scenario al quale si sta preparando il ministero dell’Interno, che ha intenzione di allargare la rete di accoglienza. L’obiettivo è passare dai circa 100 mila posti attuali, ad almeno 150 mila posti.
“Stiamo lavorando al piano nazionale 2016 che verrà discusso la prossima settimana” dice oggi una fonte del Viminale a Repubblica. Il quotidiano dà anche un quadro aggiornato della situazione: ieri nella rete di accoglienza risultavano ospitate 105.248 persone, per la maggior parte (oltre 77 mila) in strutture provvisorie.
Ad oggi sono attivi 14 centri di accoglienza, 5 centri di identificazione ed espulsione, circa 1.800 strutture temporanee, 430 progetti del Sistema di protezione richiedenti asilo e rifugiati (Sprar). La Regione con più presenze è la Lombardia (oltre 14 mila), seguita da Sicilia (oltre 11 mila) e Campania (oltre 8 mila), quindi da Veneto, Piemonte, Lazio e Toscana.
I nuovi posti per l’accoglienza verranno ricercati in tutte le Regioni, con nuovi prevedibili scontri tra Roma e i governatori del Nord. Unica eccezione la Sicilia, che ha “già dato” e inoltre già ospita gli hotspot voluti dall’Ue: Pozzallo, Trapani, Lampedusa più altro che, originariamente previsto ad Augusta, forse verrà spostato a Messina.