Roma – 29 gennaio 2015 – Non si fermano i viaggi della speranza nel Mediterraneo, nonostante d'inverno il mare sia ancora più pericoloso.
Dall'inizio del 2015 sono arrivati in Italia oltre 3500 profughi, più di quelli sbarcati nello stesso periodo dello scorso anno. Un dato che smentisce la tesi secondo la quale era l'operazione Mare Nostrum ad attirare i barconi, nella certezza di essere salvati.
Ora Mare Nostrum non c'è più, sostituita dall'operazione europea Triton, che ha un raggio d'azione molto più limitato. Eppure i barconi continuano a partire, con il loro carico di disperazione. Intanto, governo ed esperti contestano la vulgata che tra quei disperati si nascondano anche dei terroristi.
Ieri, davanti alla comitato Schengen, il sottosegretario all'intelligence Marco Minniti ha spiegato: “Abbiamo di fronte migliaia di foreign fighters che hanno passaporto europeo. E allora, io che ho passaporto europeo perché devo decidere di passare su una nave della Marina per essere identificato? È un evento abbastanza improbabile”.
Anche il prefetto Mario Morcone, capo del dipartimento Libertà civili e immigrazione del ministero dell'Interno, nel corso della stessa audizione, ha buttato acqua sul fuoco: “Non ho nessun elemento per poter pensare che terroristi dell’Isis si nascondano tra i migranti nei barconi che giungono sulle nostre coste”.
Intanto è slittata ancora la discussione in Consiglio dei Ministi del decreto legge con nuove misure antiterrorismo. Tra queste, ce ne saranno anche alcune che hanno a che fare con l'immigrazione, come la possibilità di concedere un permesso di soggiorno a quanti collaborano con i nostri 007 nella lotta agli jihadisti.