Il governo recepisce un’altra direttiva sui diritti di rifugiati e titolari di protezione sussidiaria. L’obiettivo e arrivare entro la fine del 2014 a una legge organica
Roma – 22 novembre 2013 . L’Italia prova a fare un altro passo avanti per proteggere chi fugge da guerre e persecuzioni, adeguando la sua legislazione alle indicazioni dell’Unione Europea.
Ieri il consiglio dei ministri ha approvato uno schema di decreto legislativo per il recepimento della direttiva 2011/95/UE. Riguarda “Norme sull’attribuzione a cittadini di Paesi terzi o apolidi della qualifica di beneficiario di protezione internazionale, su uno status uniforme per i rifugiati o per le persone aventi titolo a beneficiare della protezione sussidiaria, nonché sul contenuto della protezione riconosciuta”.
“L’obiettivo – spiega il governo – è di elevare il livello della protezione riconosciuta e di ravvicinare i due status riconducibili alla protezione internazionale, quello di rifugiato e quello di beneficiario di protezione sussidiaria, con particolare riguardo ai diritti connessi ai due status”.
“La normativa nazionale contenuta nel decreto legislativo n.251/2007, sotto tale profilo, aveva in parte anticipato il legislatore comunitario. Con le nuove norme – prosegue Palazzo Chigi – si prosegue in tale direzione, con l'obiettivo di elevare gli standard di assistenza e di tutela”.
I flussi nel Mediterraneo stanno cambiando, quelli dei migranti economici risultano sempre più minoritari rispetto a quelli di migliaia di persone che scappano da guerre, rivoluzioni, regimi oppressivi ecc. e che quindi, arrivati in italia, hanno diritto a una forma di protezione. Una situazione che si scontra,pèerò, con la disorganicità della nostra normativa in materia.
Il governo vorrebbe quindi condurre in porto u Testo Unico sul Diritto di Asilo entro la fine del 2014, che dovrebbe recepire anche tutta la normativa europea in materia. Un obiettivo confermato mercoledì scorso dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Filippo Patroni Griffi al direttore del Consiglio Italiano per i Rifugiati Christopher Hein.
Durante l’incontro (qui un resoconto dettagliato) il Cir ha indicato tre punti dovrebbero assolutamente entrare nel Testo Unico. Come l’”accesso alla protezione e quindi alla procedura d’asilo anche dall’estero”, ad esempio attraverso le nostre rappresentanze diplomatiche, in modo da evitare che i richiedenti asilo affrontino il Mediterraneo sui barconi per raggiungere le nostre coste.
Serve poi, spiega il Cir, “un Programma Nazionale di Integrazione in favore di chi ha ottenuto lo status di protezione utilizzando fondi nazionali e comunitari esistenti che dovranno essere gestiti in modo più efficace”. Infine, “un sistema unico di accoglienza di richiedenti asilo e anche per un determinato periodo di tempo per chi ha ottenuto protezione, con una “cabina di regia” unica”.
EP