Roma – 16 settembre 2014 – “Fuggono verso l’Europa dai luoghi dove si combatte e si muore. Hanno diritto di essere accolti tutti, bisogna trovare il modo di farli arrivare in modo legale e sicuro”.
Carlotta Sami, portavoce dell'Alto commissariato per i rifugiati dell’Onu (Unhcr), torna a chiedere canali protetti per i profughi, l'unica alternativa ai viaggi e alle tragedie nel Mediterraneo.
“Tutti – spiega oggi a Repubblica – dovrebbero comprendere che dietro quei numeri allarmanti ci sono volti, storie di uomini e di donne, giovani e bambini. A loro bisognerebbe offrire opportunità concrete per raggiungere l’Europa: per esempio, attraverso visti umanitari. Oppure, attraverso sponsorizzazioni che consentano ai più giovani di studiare nelle nostre scuole, nelle nostre università”.
“Si potrebbero attivare – aggiunge Sami – anche progetti di reinserimento, o visti specifici per il lavoro
La portavoce dell'Unhcr ricorda che “almeno il 50 per cento di quelli che salgono sui barconi della speranza” sono persone hanno bisogno di protezione. Bisogna attivarsi al più presto per evitare altre stragi del mare. L’Europa deve trovare una strategia politica di intervento”.
“L’Europa – aggiunge – deve trovare una strategia politica di intervento”, mentre ’Italia sta già facendo molto per il salvataggio in mare e per l’accoglienza” dei migranti. L’esperienza maturata sarà di certo importante, soprattutto per vincere quell’indifferenza al problema che spesso diventa il principale ostacolo alla risoluzione dell’emergenza dei rifugiati”.