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Protesta silenziosa a Montecitorio contro il caro permessi

“Se paghiamo 200 euro per carta di soggiorno poi cosa mangiamo”

Roma, 18 febbraio 2012 – Protesta silenziosa di fronte alla Camera, dove si sono ritrovati due-trecento migranti che hanno manifestato contro l’aumento delle tasse per il permesso di soggiorno.

Uomini e donne di ogni nazionalita’, coordinati dai Blocchi precari metropolitani, un’organizzazione diffusa sul territorio di Roma, che sostiene le lotte per la casa, il lavoro stabile e ha aperto diversi sportelli nella capitale per aiutare chi non parla bene l’italiano a espletare le pratiche e le formalita’ relative proprio al soggiorno, alla cittadinanza, all’abitazione o alla salute.

Nel mirino della protesta c’e’ l’aumento della tassa di soggiorno: 80 euro per un anno, 100 euro per due anni e 200 euro per la carta di soggiorno. “Noi siamo una famiglia di quattro persone – ha spiegato una donna rumena che vive e lavora a Roma – quando dobbiamo rinnovare la carta di soggiorno sono guai: 800 euro, lo stipendio di un mese e mezzo che se ne va in tasse. E noi, in quel mese, cosa mangiamo?”, ha domandato in attesa che una delegazione di migranti, accompagnata da esponente di Bpm, tornasse dall’incontro con il rappresentante del ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri. Riuscire a lavorare per avere i soldi e pagarsi il permesso, non e’ l’unica preoccupazione.

A meta’ marzo, hanno ricordato i migranti di fronte a Montecitorio, entrera’ in vigore il cosidetto ‘permesso a punti’ che viene considerato uno strumento di “integrazione coatta – si legge in un comunicato- come se il migrante dovesse ottenere una patente di italianita’”.

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