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Alba “dorata”, ma oscura e tragica, per gli immigrati in Grecia

Boom alle elezioni del movimento di estrema destra. Tra simpatie naziste e pestaggi xenofobi, propone espulsioni di massa e frontiere minate

 

Roma – 7 maggio 2012 –  È Chrysi Avgi, “Alba dorata”, uno dei trionfatori delle elezioni che hanno cambiato la mappa del potere in Grecia. La formazione di estrema destra e ultranazionalista ha conquistato il 7% dei voti (tre anni fa si fermò allo 0,23%) ed entrerà in Parlamento con una ventina di seggi.

Chrysi Avgi ha per simbolo un meandro, decorazione della Grecia classica che ricorda la svastica, ma rifiuta l’etichetta di “movimento neonazista”. Quando però nel 2010 il suo leader Nikolas Mihaloliakos conquistò un seggio nel consiglio comunale di Atene si esibì in un inquietante saluto romano, e in un’altra occasione definì Hitler  “una grande personalità della storia”.

Il programma con cui ha convinto i suoi elettori propone, manco a dirlo, una linea durissima contro l’immigrazione. Una ricetta che tra i suoi ingredienti ha l’espulsione immediata di tutti i clandestini, ma anche la posa di mine antiuomo sul confine con la Turchia, uno dei più permeabili ai flussi irregolari.

Alcune organizzazioni umanitarie hanno denunciato in passato i pestaggi contro gli immigrati compiuti da alcuni simpatizzanti del partito. Uno dei suoi candidati,  Epaminondas Anyfantis, ha nicchiato: “Noi non facciamo nient’altro che proteggere i greci. Ora, se nel proteggere i greci, uno straniero si becca uno schiaffo o un calcio, credo che questo si inserisca nel quadro di questa protezione…”.

EP

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