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“Amori bicolori” in un Italia multietnica

Un libro racconta l’dentità, il matrimonio, la nascita e l’estraneità in una relazione, quando uno dei due è straniero

 

Roma – 8 maggio 2008 – L’amore è il sentimento per eccellenza, si dice trionfi nel bene e nel male e che sia il più bello e il più complesso. È cieco, non conosce ostacoli, non ha età. Ma chissà se abbia colore. Chissà se per la coppia mista valgano le stesse regole/non regole e se le tinte diverse si mischino per formare il colore perfetto o invece finiscano per cozzare le une contro le altre.

Il libro, edito recentemente da Laterza, “Amori bicolori” da la sua risposta. Quattro storie conducono attraverso alcune delle tappe del rapporto a due: l’identità, il matrimonio, la nascita, l’estraneità.

Sono questi anche i titoli dei racconti che formano come un arcobaleno che sale e scende. I suoi colori non sono sempre ben definiti, e non c’è una linea netta a separarli, vanno a rinascere e a morire l’uno nell’altro. Proprio come  gli “amori bicolori” dei quattro giovani autori di origine straniera che li hanno dipinti, ognuno a proprio modo.

Hanno in comune il fatto di voler narrare le unioni “miste”, quelle insomma dove lui è straniero, lei italiana o viceversa, o quelle – altrettanto numerose – in cui uno dei due appartiene a una famiglia di immigrati e rappresenta dunque un mix di culture e tradizioni. Allora accade che incontrarsi può essere più interessante, diverso, curioso ma anche più complicato. Perché le identità si devono mischiare, ma a volte anche piegare, e adattarsi l’una all’altra.

Muin Masri, Ingy Mubiayi, Zhu Qifeng e Igiaba Scego fotografano proprio questa nuova realtà, sempre più consistente. Ne hanno svelato, con l’ironia e l’amarezza di chi la conosce, i tratti caratteristici e le sfumature.

Nel racconto di Igiaba Scego, Fatou, una ragazza somala, si scontra con i luoghi comuni e si trova a dover difendere il suo amore per un italiano dalle perfide interferenze della società. Zhu Qifeng narra con un tocco di humour la storia tra Feiyun e Debora, lui di origini cinesi, lei italiana, che si innamorano davanti a un piatto di involtini primavera. La storia prosegue con l’impervia organizzazione di un matrimonio italo-cinese, che dovrà rispettare le millenarie tradizioni delle famiglie dei due sposi.

Nelle pagine scritte da Ingy Mubiayi, la nascita di una figlia stravolge la vita di una giovane coppia afro-italiana che, in quella occasione, per la prima volta si inizia a percepire come «mista». E a chiudere in modo un po’ amaro la raccolta di racconti è la storia scritta da Muin Masri, in cui un musulmano si incontra e scontra con il mondo provinciale e piccolo borghese della sua compagna cattolica.

Il libro, curato da Emanuele Coen e Flavia Capitani, sarà presentato questo pomeriggio, alle 18, presso la libreria Feltrinelli, (Galleria Colonna, 31-35). Agli interventi dei quattro autori si aggiungerà anche quello di Jean Leonard Tuadì.

A.I.

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