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“Ecco cosa ha detto la Corte di Giustizia”

L’avvocato Pisani: "Niente più carcere per chi non obbedisce a un’espulsione. Il reato di clandestinità rimane"

Roma – 3 maggio 2011 – Maria Anita Pisani vuole fare innanzitutto chiarezza: “Il reato di clandestinità non c’entra nulla. Rimane in vigore, è previsto anche da altre legislazioni europee e finora l’Ue non ha avuto nulla da ridire”.

“Pisani è l’avvocato trentino che ha difeso Hassan El Dridi, cittadino algerino al centro della sentenza della Corte di Giustizia europea finita in questi giorni su tutti i giornali. Quella sentenza ha infatti cassato una norma del testo unico sull’immigrazione che prevede da uno a quattro anni di carcere per chi non obbedisce a un ordine di espulsione”.

“La Corte – spiega l’avvocato a Stranieriinitalia.it – ha stabilito che il comma 5-ter dell’articolo 14 del Testo Unico sull’immigrazione contrasta con la direttiva ue sui rimpatri, e quindi va disapplicato. In pratica, non si può più mettere in galera chi viene sorpreso di nuovo in Italia dopo un’espulsione amministrativa, un caso frequentissimo. Ma il reato di clandestinità rimane in piedi, le dichiarazioni che ho letto su molti giornali sono infondate”.

Cosa succederà ora a Hassan El Dridi?
“È già libero. La Corte di appello di Trento ha chiesto la scarcerazione immediata in esecuzione della sentenza della Corte Europea. Per prudenza mi stavo attivando anche io, ma mi hanno giustamente preceduto”.

Che ne sarà di quanti sono in carcere per lo stesso motivo?
“Se il processo è ancora in corso, possono chiedere e ottenere la scarcerazione immediata. Per le sentenze passate in giudicato bisognerà vedere come si orienteranno i tribunali, ma la decisione della Corte dovrebbe essere retroattiva. Escludo poi che possa essere incarcerato chi viene fermato adesso dalla Polizia, la sentenza su questo è molto chiara”.

Il governo annuncia che correrà ai ripari. Che ne pensa?
“L’Italia è obbligata ad adeguarsi alla direttiva europea sui rimpatri, ogni scelta del governo dovrà essere inserita in questi binari. Forse pensano di modificare la pena del reato di clandestinità, facendo scattare subito la detenzione come succede in altri Paesi europei. Ma le carceri scoppierebbero”.

Elvio Pasca

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