Un reportage fotografico racconta la vita degli imprenditori stranieri che vivono in Italia. È il primo capitolo del progetto culturale ‘Crossworlds‘
“Qualcuno dice che abbiamo paura di loro non perché vengono da fuori, ma perché vengono dal basso. Che significa basso? Sud del mondo? Gradini sociali? Soldi? Che vengano dall’alto o dal basso, da destra o da sinistra, gli stranieri sono tali e quali a noi. Alcuni bravi, altri mariuoli. Alcuni pigri, altri no. E qualcuno, come succede da noi, è baciato dal talento dell’imprenditore. Quel bisogno di fare, costruire, fallire, riprovare, pensare in proprio, sognare. Sono giovani, bravi e non si stancano mai. Forse è per questo che ne abbiamo paura”.
Con questa premessa inizia il primo capitolo di Crossworlds, un progetto culturale ideato da Etnocom etnomarketing
I protagonisti della mostra sono tutti convinti che il successo sta nelle capacità, nella grinta e nella perseveranza. “A chi vuole cominciare un’attività – dice l’ivoriano Kone Pegaboh Abel –, consiglio di perseverare, non fermarsi, andare avanti mettendo in campo tutte le proprie capacità. Il valore viene sempre riconosciuto. Quando c’è, non esiste il razzismo, non importa la provenienza o il colore. Contano i fatti.”
Le foto saranno esposte fino al 5 giugno, nella facoltà di economia “Federico Caffè” dell’Università Roma Tre, in via Silvio d’Amico, 77. Oltre alla mostra, gli scatti saranno oggetto di un catalogo edito da Punctum, di un sito web dedicato e di una ‘esposizione mobile’ sui mezzi pubblici.
Antonia Ilinova