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“Meno ingressi dall’estero, reinserire i disoccupati”. La ricetta di Giovannini

Nell’Atto di indirizzo per il triennio 2014-2016 il ministro del Lavoro parla anche di governo dell'immigrazione. Partendo dagli effetti della crisi economica

Roma – 8 gennaio 2014 – Addio maxi decreti flussi. Il futuro, almeno a breve termine, è fatto di pochi ingressi dall’estero di lavoratori stranieri e di una maggiore attenzione per quelli che sono già qui, ma hanno perso il posto.

A dettare la linea è il ministro del Lavoro Enrico Giovannini nell’ Atto di indirizzo per il triennio 2014-2016, che spiega come dovrà muoversi il suo ministero nei prossimi tre anni e si chiude con una serie di indicazioni sul governo dell’immigrazione.

“Tra gli effetti prodotti dalla crisi economica – scrive Giovannini – va sicuramente considerato il significativo aumento del numero degli stranieri che hanno perso il lavoro, che comporta problemi di tenuta del reddito dei nuclei familiari stranieri e, più in generale, un incremento dei fabbisogni  di integrazione sociale all’interno della comunità di accoglienza”.

Innanzitutto, non si spalancheranno le frontiere. “Uno specifico impegno dovrà essere prestato dall’Amministrazione per impostare una più selettiva programmazione dei flussi di ingresso per motivi di lavoro, rendendoli numericamente più contenuti ma, anche, più qualificati ed esplicitamente collegabili alla reale domanda di lavoro”.

C’è poi da affrontare più efficacemente l’emergenza disoccupazione. “Dovranno essere sviluppate azioni specifiche volte a favorire la partecipazione di lavoratori stranieri disoccupati ai programmi di politica attiva del lavoro al fine di favorirne il reinserimento nel mercato del lavoro”. Giovannini chiede particolare attenzione per i più vulnerabili:“rifugiati, richiedenti o titolari di protezione internazionale o umanitaria”.

Infine, deve continuare l’impegno per l’integrazione. Il ministero dovrà rafforzare la cooperazione tra istituzioni centrali, Regioni ed Enti locali e “reti associative del privato-sociale, per accrescere l’efficacia degli interventi rivolti alla integrazione socio-lavorativa dei cittadini stranieri”.

“Un’attenzione specifica – conclude l’Atto di indirizzo – dovrà essere riservata al consolidamento dei sistemi di protezione dei minori stranieri non accompagnati, da attuarsi con il concorso di tutti gli attori pubblici e privati coinvolti”.
 

EP

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