"Violato il patto con il ministro Maroni". Il vicesindaco De Corato: "La chiesa ospiti gli immigrati nei loro edifici"
Roma, 8 ottobre 2010 – Dopo lo sgombero del campo di Via Triboniano a Milano, i rom del più grande insediamento comunale di Milano si aspettavano una soluzione rapida per gli oltre 530 ospitati della struttura. Così non è stato e soprattutto per il cardinale della curia Dionagi Tettamanzi "non sono stati rispettati gli impegni legalmente sottoscritti”.
L’accordo stipulato con il comune prevedeva, nel così detto “piano Maroni”, un finanziamento di oltre 13 milioni di euro che prevedeva, oltre allo sgombero, una strategia di finanziamenti per le associazioni di volontariato per la ristrutturazione delle case comunali destinate ai nomadi; oltre ad un ampio piano di integrazione e inserimento lavorativo per i rom.
I gestori dei campi nomadi avevano aderito al piano Maroni: la Caritas Ambrosiana avrebbe gestito la situazione del campo di via Novara, mentre la Casa della Carità di don Virgilio Colmegna quello di via Triboniano .
La polemica è sorta due settimane fa quando, in vista delle elezioni amministrative di primavera, la gestione delle case popolari ha fatto scoppiare una feroce concorrenza fra Lega e Pdl. L’epilogo della disputa è arrivata con la decisione di Maroni che, contattando il prefetto Gian Valerio Lombardi e il Sindaco Moratti, ha chiesto di non rispettare l’accordo preso con le associazioni di volontariato.
Dura la risposta delle associazioni di volontariato che ieri, attraverso don Virgilio Colmegna hanno annunciato la decisione di intervenire anche per vie legali, denunciando l’inadempimento degli accordi presi e deplorando la nuova linea politica annunciata dallo slogan “niente case ai rom”.
"L’inadempimento determinato esclusivamente dall’appartenenza dei beneficiari all’etnia rom con conseguente violazione del divieto di discriminazione per motivi etnici e razziali è inaccettabile" conclude don Luigi Colmegna.
Polemica la risposta del vice sindaco di Milano, De Corato: "la chiesa ospiti i rom nelle sue vaste proprietà edilizie"
Marco Iorio
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